lunedì 18 febbraio 2013

Glossario ICT & KM - Lettera D

         Data Base
Insieme strutturato di dati che può essere consultato in modo selettivo, cioè specificando per mezzo di parole-chiave, le caratteristiche dell’informazione che si vuole recuperare.

·         Data Mart o Data Market
Un Data Mart o Data Market è un raccoglitore di dati specializzato in un particolare soggetto. Un Data Mart contiene un’immagine di dati che permette di formulare strategie sulla base di andamenti passati. In termini più tecnici, un Data Mart è un sottoinsieme fisico o logico di un Data Warehouse di maggiori dimensioni, ossia: un Data Mart è la restrizione del data Warehouse a un singolo problema di analisi, mentre un Data Warehouse è l’unione di tutti i suoi Data Mart. La differenza fondamentale consiste nel fatto che la creazione del Data Warehouse avviene in maniera generalizzata per poi venire incontro alle specifiche esigenze, mentre il Data Mart generalmente viene creato per venire incontro ad un’esigenza specifica e già determinata.

·         Data Mining
Il data mining è un processo strutturato di creazione di modelli a supporto delle decisioni di business, scoprendo relazioni, similitudini, sequenze e tendenze all’interno di basi di dati di grandi dimensioni contenenti informazioni eterogenee, utilizzando tecniche statistiche e di intelligenza artificiale. Gli approcci e le tecnologie di data mining sono ampliamente applicate alle diverse aree di decisione del management, come ad esempio per: analizzare la concorrenza, gestire il portafoglio prodotti, supportare le analisi di un sistema di CRM, valutare il rischio, analizzare il comportamento degli utenti.

·         Data Warehouse (DW)
Un Data Warehouse (magazzino di dati) è un archivio informatico contenente i dati di un’organizzazione, utilizzati per il processo decisionale dell’azienda. I DW sono progettati per consentire di produrre facilmente relazioni di analisi. Nello specifico con l’espressione DW si intende: “L’insieme di strutture dati e dei tool necessari per ottenere, a partire dai dati operazionali utilizzati e creati dal sistema informativo aziendale, informazioni che aiutino i manager, i decision maker nella valutazione tecnico-economica dell’andamento aziendale”. Vengono considerati componenti essenziali di un DW anche gli strumenti per localizzare i dati, per estrarli, trasformarli e caricarli, come pure gli strumenti per gestire un dizionario di dati. Una definizione ampliata comprende inoltre gli strumenti per gestire e recuperare i metadati e gli strumenti di business intelligence.

·         Dati aperti
I dati aperti, comunemente chiamati con il termine inglese open data anche nel contesto italiano, sono alcune tipologie di dati liberamente accessibili a tutti, senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione. L'open data si richiama alla più ampia disciplina dell’open Governament, cioè una dottrina in base alla quale la pubblica amministrazione dovrebbe essere aperta ai cittadini, tanto in termini di trasparenza quanto di partecipazione diretta al processo decisionale, anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione; e ha alla base un'etica simile ad altri movimenti e comunità di sviluppo "open", come l'open source, l'open access e l'open content. Nonostante la pratica e l'ideologia che caratterizzano i dati aperti siano da anni ben consolidate, con la locuzione "open data" si identifica una nuova accezione piuttosto recente e maggiormente legata a internet come canale principale di
diffusione dei dati stessi.
Nonostante il concetto di dato aperto non sia nuovo, al momento non si riscontra un accordo generale e condiviso su di una definizione puntuale del termine, a differenza, ad esempio, di quanto già avviene con il software libero, l'accesso aperto o l'open source dove diverse dichiarazioni formali sono state comunemente accettate e condivise a livello internazionale.
Gli open data fanno di frequente riferimento a informazioni rappresentate in forma di database e riferite alla tematiche più disparate, ad esempio: cartografia, genetica, composti chimici, formule matematiche e scientifiche, dati medici e pratica, delle bioscienze, dati anagrafici, dati governativi, ecc. Vi sono alcune difficoltà oggettive che impediscono alla pratica dei dati aperti una larga diffusione. Uno dei problemi principali spesso riguarda il valore commerciale che gli stessi dati, visti sia in forma puntuale che aggregata, possono avere. I dati sono di frequente controllati da organizzazioni, sia pubbliche che private, che spesso mostrano reticenza di fronte alla possibilità di diffondere il proprio patrimonio informativo. Il controllo sui dati può avvenire attraverso limitazioni all'accesso, alle licenze con cui vengono rilasciati, ai diritti d'autore, brevetti e diritti di riutilizzo. Di fronte a queste forme di controllo sui dati, e più in generale sulla conoscenza, i sostenitori dell'Open Data affermano che tali restrizioni siano un limite al bene della comunità e che i dati dovrebbero essere resi disponibili senza alcuna restrizione o forma di pagamento. Inoltre, è importante che i dati, dopo essere stati pubblicati, siano riutilizzabili senza necessità di ulteriore autorizzazione, anche se determinate forme di riutilizzo (come la creazione di opere derivate) può essere controllato attraverso specifiche licenze (ad esempio Creative Commons, GFDL).

·         Delivery Type
Metodo di erogazione del contenuto didattico attraverso sistemi Web-Based, strumenti come CD-ROM e libri.

·         Dematerializzazione
La dematerializzazione dei documenti è il processo mediante il quale gli atti transazionali (compravendite, incassi, pagamenti, assunzione o assolvimento di obbligazioni, ecc.) tra due o più soggetti e, in generale, quelli riguardanti la formazione di documenti rilevanti sotto il profilo giuridico, si realizzano senza altro supporto che quello informatico e/o telematico per l'acquisizione degli elementi costitutivi, l'elaborazione, l'archiviazione, il trasporto e la conservazione, con pieno valore tra le parti e verso i terzi.
Il risultato è una stringa digitale che soddisfa i requisiti tecnici e legali previsti per ciascun tipo di documento elettronico nominato (per esempio, la "fattura elettronica") o, in termini più estesi, le convenzioni stabilite dalla comunità nella quale il documento assume pieno valore. Particolare rilevanza nell'ambito dei documenti assoggettabili a dematerializzazione ha la dematerializzazione degli strumenti finanziari, disciplinata con il d.lgs. n. 213/1998.
Il documento dematerializzato è considerato da taluni esperti il nuovo paradigma della società dell'informazione e rappresenta una rilevante discontinuità nella struttura dei rapporti interpersonali e sociali, le cui conseguenze sono al momento solo in parte evidenti (riduzione degli oneri di processo, maggiore trasparenza, maggiore velocità nel perfezionamento delle operazioni di cui il documento costituisce espressione, integrabilità con altre filiere cui esso è concatenato).
Il lemma "dematerializzazione", caratterizzato dalle particella "de" (privativo), indica la trasformazione del documento materiale- che storicamente possiede la concretezza necessaria a renderlo immediatamente riconoscibile, trasmissibile e utilizzabile presso una data comunità - in una grandezza fisica digitale la quale per essere prodotta, riconosciuta e interpretata come documento necessita di strumenti elaborativi atti a:
ü  interfacciare i sensi umani
ü  garantire il rispetto dei requisiti idonei alla sua legittimazione, richiesti di volta in volta dai casi d'uso.
Nella sostanza, la dematerializzazione dei documenti implica lo svolgimento di un processo che per migliorare le funzioni tipiche dei documenti basati su supporti materiali e convenzioni applicabili in via analogica (semiotica), adotta le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e le regole tecniche pro-tempore accettate nella società presso cui i documenti assumono valore.

·         Democrazia digitale
La Democrazia digitale (Democrazia elettronica o e-Democracy), è la forma di democrazia diretta in cui vengono utilizzate le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione. La democrazia digitale si manifesta attraverso l’uso consapevole da parte dei cittadini delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), con il fine di influire sulle scelte politiche delle istituzioni che li rappresentano a livello locale, nazionale e internazionale. Gli obiettivi per un’amministrazione che voglia promuovere la democrazia digitale e una governance efficace sono:
 Decisioni veloci e partecipate;
ü  Aumento della fiducia dei cittadini nella “cosa pubblica”;
ü  Aumento della responsabilità e della trasparenza amministrativa;
ü  Capacità di garantire maggiore ascolto dei desideri dei cittadini nell’era delle ICT;
ü  Coinvolgimento di tutti gli attori (imprese, cittadini, organizzazioni non governative, associazioni).
Uno degli ostacoli allo sviluppo della democrazia digitale è il divario digitale, inteso come il gap, di diversa natura che impedisce a tutti i cittadini di partecipare interamente o anche solo in parte al processo democratico utilizzando le nuove tecnologie.
Al fine di garantire una reale democrazia digitale è essenziale che gli amministratori pubblici prendano atto della necessità di integrare i precedenti “strumenti” democratici con gli strumenti che le tecnologie mettono a loro disposizione. Gli strumenti quali social network, wiki, forum, blog, chat, vanno conosciuti e applicati secondo le nuove regole del vivere digitale. È tuttavia evidente che non solo gli amministratori pubblici necessitano di essere aperti alle nuove tecnologie, ma anche i cittadini che subiscono a vario titolo il digital divide devono essere messi in condizione di poter accedere alla tecnologia, agli strumenti di condivisione della conoscenza e a eventuali servizi pubblici online. Sembra quindi che il primo essenziale intervento per una democrazia digitale sia la formazione non solo per i rappresentanti politici, ma anche per chi deve predisporre strumenti di democrazia digitale e per le altre figure coinvolte nel processo. A valle della formazione sono necessari poi interventi per garantire una diminuzione di tutte le tipologie di digital divide citate garantendo quindi interventi formativi, culturali e infrastrutturali per garantire a tutti (anziani, disoccupati, donne e tutte le figure che subiscono il digital divide) la possibilità di accedere alle nuove tecnologie.
Per quanto riguarda ad esempio gli interventi infrastrutturali sarà necessario garantire a tutti i cittadini l’accesso a internet, magari anche con banda larga, a un prezzo “ragionevole”.

·         DIGG
Piattaforma web 2.0 che combina il concetto di social bookmark con i blog, specializzatasi su notizie, video e podcast. Gli utenti creano dei rimandi alle novità, con titolo, descrizione e categoria, che vengono valutati dagli altri utenti grazie al collegamento “digi it!”.

·         Digital Dashboard
Un Digital Dashboard o Cruscotto Digitale è una soluzione personalizzata che raggruppa tutti i dati e le informazioni aziendali, personali, della squadra ed esterne, su un desktop di un utente in un’unica vista fornendo in ogni momento ed in ogni luogo accesso a strumenti di analisi e di collaborazione, attraverso una rappresentazione grafica con indicazioni immediate dei dispositivi in rete e dei processi aziendali.

·         Distance education
Situazione educativa nella quale docenti e studenti sono separati nel tempo, nello spazio o entrambi. I corsi sono erogati in modo sincrono o asincrono, sotto forma di corrispondenza scritta, testo, grafica, audio e videotape, CD-ROM, conferenze audio e video, tv interattiva, ecc. la definizione di apprendimento a distanza include, di fatto, quella di e-learning.

·         Distance learning
Metodologia didattica in cui l’allievo apprende sul proprio posto di lavoro o a casa e comunica con il tutor e gli altri allievi, che possono essere geograficamente anche molto distanti, per mezzo di  tecnologie di comunicazione quali le reti telefoniche, le reti di computer e i satelliti. L’apprendimento a distanza sta diventando sempre più popolare perché non richiede lo spostamento fisico delle persone.

·         Document Management System (DMS)
Le soluzioni di DMS sono un insieme dei strumenti software e hardware che consentono la gestione elettronica dei documenti prodotti e scambiati all’interno di un’organizzazione, facilitando la creazione e la gestione collaborativa di documenti e di altri contenuti. Gli applicativi che compongono questi prodotti permettono di catalogare, organizzare, spedire, scansionare e archiviare qualsiasi tipo di documento elettronico e non.

·         Document Type Definition (DTD)
Insieme di regole che definiscono la forma strutturale di un documento sottoposto a marcatura, attraverso elementi descrittivi  (tag) delle proprie componenti strutturali.

·         Drill and Practice
Attività didattica che consiste in esercitazioni guidate che hanno lo scopo di consolidare l’apprendimento di concetti presentati in precedenza, nella stessa lezione o in un’altra lezione del corso. Per l’allievo è un importante strumento di autovalutazione dei propri progressi.

·         Dublin Core
Lo standard Dublin Core è un processo di indicizzazione utilizzato in particolar modo per il supporto elettronico. Utilizza i meta dati che sono informazioni aggiuntive e descrittive di determinate caratteristiche del documento ed entrano a far parte del corpo stesso del documento elettronico.

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