martedì 12 febbraio 2013

Glossario ICT & KM - Lettera C (Parte II)

·         Codice dell’amministrazione digitale
Il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) è un Codice, ovvero un corpo organico di disposizioni, che presiede all'uso delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (TlC) come strumento privilegiato nei rapporti tra la Pubblica amministrazione e i cittadini italiani. Il CAD è stato emanato per la prima volta con Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, pubblicato in G.U. del 16 maggio 2005, n. 112. Nel corso del tempo ha subito diverse
integrazione.
Il nuovo CAD, approvato con decreto legislativo n. 235/2010, entrato in vigore il 25 gennaio 2011, costituisce insieme al Decreto legislativo n. 150/2009 il secondo pilastro su cui si basa il processo di rinnovamento delle amministrazioni pubbliche. Il nuovo CAD rinnova il quadro normativo in materia di amministrazione digitale definito nel 2005 con il Decreto legislativo n. 82, aggiornando le regole di riferimento rispetto a un panorama tecnologico in evoluzione.
Il nuovo Codice introduce un insieme di innovazioni normative che incidono concretamente sui comportamenti e sulle prassi delle amministrazioni e sulla qualità dei servizi resi. La riforma rende così effettivi i diritti per cittadini e imprese, cogenti gli obblighi per la PA, dà sicurezza agli operatori circa la validità, anche giuridica, dell'amministrazione digitale.

·         Codifica
Lista delle operazioni richieste a un computer, espresse usando un codice o pseudocodice; il termine viene usato anche per indicare la traduzione di un algoritmo in un programma per il computer.

·         Collaborative learning
Metodo di apprendimento focalizzato sulla possibilità di costruire significati e conoscenza a partire dalle capacità dei destinatari del processo formativo, in un percorso di condivisione e cooperazione. Questo metodo evidenzia la variabile del rapporto interpersonale di socializzazione, attorno alla quale ruotano tutte le altre variabili (motivazione, processo cognitivo, organizzazione, monitoraggio del percorso). Il collaborative learning coinvolge e responsabilizza i partecipanti, i quali si trovano nella necessità di collaborare e dare apporto originale e indispensabile per conseguire l’obiettivo comune: la costruzione della conoscenza.

·         Community
Una comunità virtuale o una comunità on-line è. Nell’accezione comune del termine, un insieme di persone che condividono gli stessi interessi per un determinato argomento, o con un approccio comune alla vita di relazione, che comunicano tra di loro attraverso una rete telematica. Tale aggregazione non è necessariamente vincolata al luogo o al paese di provenienza, poiché, essendo questa una comunità on-line, chiunque può partecipare, con un semplice accesso alle reti, lasciando messaggi su forum, partecipando a gruppi Usenet (o gruppi di discussione), attraverso le chat room e i programmi di instant messaging (IM).

·         CSCL (Computer Supported Collaborative Learning)
È una metodologia didattica che ha lo scopo di promuovere l’apprendimento collaborative, avvalendosi del supporto dell’informatica e della telematica. La CSCL è una metodologia di lavoro collaborativo, collaudata con successo nelle aziende, basata sul concetto che le reti di computer possano essere usate per aiutare, aumentare e ridefinire le interazioni tra i membri di un gruppo di lavoro. Un modello pedagogico che può essere adottato in una situazione di CSCL a distanza è il problem oriented.

·         Comunità di pratica
Le comunità di pratica sono gruppi che si costituiscono per trovare risposte comuni a problemi inerenti l’esercizio del proprio lavoro. Appaiono caratterizzate dall’essere spontanee, da poter generare apprendimento organizzativo e dal favorire procesi di identificazione. I membri di una comunità di pratica condividono modalità di azione e di interpretazione della realtà, costituiscono nel loro insieme una organizzazione informale all’interno di organizzazioni formali più ampie, articolate e complesse. I partecipanti alle attività delle comunità di pratica, con il loro apporto, accrescono il senso di identità professionale e creano una rete che può indurre reali processi di rinnovamento. Le comunità di pratica sono una significativa risorsa di aggiornamento delle competenze professionali. L’efficacia deriva dal fatto che i contenuti discussi in questo tipo di comunità soddisfano esigenze di operatività, tempestività e contestualizzazione dell’apprendimento.

·         Conformance Statement
Meccanismo per i confronto degli strumenti di valutazione e di contenuto.

·         Connect Time
Il tempo per il quale un terminale o un computer è collegato ad un altro computer oppure a un server per una particolare sessione.

·         Connotea
Servizio di social bookmarking pensato per la comunità scientifica internazionale. Unisce i servizi di tagging a un target scientifico e servizi innovativi, quali commentare gli URL inseriti con possibilità di esportare automaticamente la propria library in formato RIS (usato per le references nei papers scientifici). L’idea di poter commentare gli URL inseriti crea discussioni e dei pareri collegati i modo del tutto automatico e molto simile a quello che succede nei blog e negli altri social software.

·         Conoscenza
La conoscenza può essere definita come l’informazione contestualizzata, in quanto costituita dalle informazioni che gli individui elaborano tramite i processi di apprendimento. Si distinguono vari tipi di conoscenza, in particolare quella tacita e quella esplicita. La conoscenza esplicita è quella forma di conoscenza che è in qualche modo rappresentabile e/o rappresentata o meglio, che è trasferibile e/o trasferita da un individuo all’altro. La conoscenza tacita, invece, è quella forma di conoscenza che a volte non siamo capaci di esplicitare in tutto o in parte. Il “saper fare” qualcosa è conoscenza tacita, così come lo è quella particolare forma di conoscenza al quale diamo il nome di “intuizione”, e che altro non è che la capacità di utilizzare in modo inconscio la propria esperienza per risolvere problemi. È la conoscenza insita nelle prassi automatiche cioè nel come si fanno le cose. In senso più generale, è la conoscenza ormai interiorizzata e che è divenuta comportamento frutto di esperienza acquisita.

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