martedì 12 febbraio 2013

Glossario ICT & KM - Lettera B (Parte II)

·         Bookmark
Definito anche “segna libro” è presente nei browser e permette l’automatica memorizzazione dei contenuti del sito visitato, in modo da poterci tornare in un secondo momento, con la semplice selezione dell’intestazione del sito stesso.

·         Brainstorming
È una tecnica che incentiva la produzione delle idee. Secondo Osborn, che l’ha ideata, per riuscire a produrre idee qualitativamente elevate per la soluzione dei problemi, bisogna incentivarne la produzione in un considerevole numero. Il brainstorming tende a sviluppare al massimo tale produzione, senza preoccuparsi in prima istanza del loro valore e della loro capacità di portare a termine il problema. Osborn propone quattro norme per condurre una riunione Brainstorming:
ü  La critica è esclusa: il giudizio negativo sulle idee deve essere rimandato a un secondo tempo;
ü  La corsa in folle è ben accetta: più l’idea è audace, meglio è per il processo di brainstorming;
ü  Maggiore è il numero di idee, tanto più probabile sarà trovarne di utili per la soluzione del problema;
ü  Si cercano combinazioni e miglioramenti: oltre a contribuire con idee proprie, i partecipanti dovrebbero suggerire come le idee altrui possono essere trasformate in idee migliori o come due idee possono essere fuse in un’altra idea ancora.

·         Branching (ramificazione)
Un cambiamento di una sequenza in un corso formativo, didattico o di apprendimento, basato su un’azione dell’utente finale. L’uso di questa tecnica consente di creare percorsi formativi più interattivi, in funzione di finalità e obiettivi specifici.

·         Browser
Dall’inglese “to browse”, scorrere. È il programma che consente di navigare tra le pagine della rete Internet o Intranet. La barra che lo identifica rende disponibili funzioni di navigazione e di utilità.

·         Broadcast
E' un canale di collegamento dove ogni utente è individuato da un indirizzo, e dove la trasmissione dei dati può avvenire da uno e più utenti. Tecnica per trasferire simultaneamente contenuti di apprendimento a molti. Varianti sono l’IP multicast e il broadcast satellitare.

·         Buffer
Area della memoria RAM riservata per registrazioni temporanee di dati che sono acquisiti da una specifica periferica o che sono pronti per essere inviati ad un’unità disco o ad altra periferica.

·         BUS (Universal Serial Bus)
Indica il fascio di fili o fascio di linee sulle quali viaggiano le informazioni digitali, in altre parole è il canale di trasferimento delle informazioni tra i vari componenti. La velocità del bus si misura in MHz = megahertz (cioè milione di cicli al secondo).

·         Business Intelligence (BI)
Con tale accezione si può intendere:
ü  Un insieme di processi aziendali per raccogliere e analizzare informazioni strategiche;
ü  La tecnologia utilizzata per realizzare questi processi;
ü  Le informazioni ottenute come risultato di questi processi.
Il termine è stato coniato nel 1958 da Hans Peter Luhn, ricercatore e inventore tedesco, mentre lavorava per IBM.

·         BI come processo aziendale
Le organizzazioni raccolgono informazioni per trarre valutazioni e stime riguardo al contesto aziendale proprio e del mercato cui fanno riferimento (in termini di Ricerche di Mercato e Analisi del contesto Concorrenziale). Le organizzazioni utilizzano le informazioni raccolte attraverso una strategia di business intelligence per incrementare il loro vantaggio competitivo.
Generalmente le informazioni sono raccolte per scopi direzionali interni e per il controllo di gestione. Tali dati raccolti vengono opportunamente elaborati ed utilizzati per supportare concretamente, sulla base di dati attuali, le decisioni di chi occupa i ruoli direzionali. In secondo luogo possono essere analizzati a differenti livelli di dettaglio per qualsiasi altra funzione aziendale: marketing, commerciale, finanza, personale o altre.
Le fonti informative sono generalmente interne, provenienti dai sistemi informativi aziendali ed integrate tra loro secondo le esigenze. In senso più ampio possono essere utilizzate informazioni provenienti da fonti esterne come esigenze della base dei clienti, pressione stimata dagli azionisti, trend tecnologici o culturali, fino al limite dello spionaggio industriale. Ogni sistema di BI ha un obiettivo specifico, che deriva dalla vision e dagli obiettivi della gestione strategica aziendale.

·         BI come tecnologia
Nella letteratura la BI viene citata come il processo di “trasformazione di dati e informazioni in conoscenza”. Il software utilizzato ha l’obiettivo di permettere alle persone di prendere decisioni strategiche fornendo informazioni specifiche, precise, aggiornate e significative nel contesto di riferimento. Ci si può riferire ai sistemi di BI anche con il termine di “sistemi per il supporto alle decisioni” (Decision Support System o DSS), anche se l’evoluzione delle tecniche utilizzate rende la terminologia suscettibile di ammodernamenti. Con il termine “business performance management” ci si può riferire a sistemi di BI di nuova generazione, anche se la distinzione tra i due termini spesso non è percepita. I dati generati dai vari sistemi (contabilità, produzione, R&S, CRM, ecc.) possono venire archiviati in particolari Data Base (DB), chiamati Data Warehouse (DW), che ne conservano le qualità informative. Le persone coinvolte nei processi di BI utilizzano applicazioni software ed altre tecnologie per raccogliere, immagazzinare, analizzare e distribuire le informazioni.

·         BI software
Persone e tecnici che lavorano nell’ambito della BI hanno sviluppato una nicchia di tecnologie, strumenti e prodotti da supporto ai loro compiti. Specialmente nei confronti della manipolazione ed analisi di grandi moli di dati da raccogliere, normalizzare e analizzare. Tra questi ricordiamo Data Warehouse ed OLAP. Si può affermare che la prima generazione di BI è stata l’era dell’ASP (Application Service Providing); la seconda è iniziata nel 2005 con Salesforce.com e altri analisti Saas (Software-as-a-Service), che forniscono le loro applicazioni come servizi usando internet come piattaforma di erogazione. La terza fase riguarda l’offerta di SaaS verticali, cioè settoriali e di nicchia.

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