mercoledì 20 maggio 2015

Il nuovo 730 precompilato

Dal 15 aprile 2015, in via sperimentale, l'Agenzia delle Entrate ha messoa disposizione dei titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati, il modello 730 precompilato. Modello che può essere accettato o modificato.
Il vantaggio fondamentale per il contribuente (oltre a quello relativo all’ulteriore semplificazione nella compilazione del modello) è legato ai controlli. Infatti, se il 730 precompilato viene presentato senza effettuare modifiche, direttamente oppure al sostituto d’imposta, non saranno effettuati i controlli documentali sulle spese comunicate all’Agenzia dai soggetti che erogano mutui fondiari e agrari, dalle imprese di assicurazione e dagli enti previdenziali (interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali). Se il 730 precompilato viene presentato, con o senza modifiche, al Caf o al professionista abilitato, i controlli documentali saranno effettuati nei confronti di questi ultimi.
Resta ferma la possibilità di presentare la dichiarazione dei redditi autonomamente compilata con le modalità ordinarie (730 ordinario o modello Unico PF).
Il modello 730/2015 precompilato interesserà i lavoratori dipendenti e ai pensionati che hanno presentato il modello 730/2014 per i redditi dell’anno 2013 e, inoltre, hanno ricevuto dal sostituto d’imposta la Certificazione Unica 2015 (che da quest’anno sostituisce il CUD) con le informazioni relative ai redditi di lavoro dipendente e assimilati e/o ai redditi di pensione percepiti nell’anno 2014.
La dichiarazione precompilata viene predisposta anche per i contribuenti, in possesso della Certificazione Unica 2015, che per l’anno 2013 hanno presentato il modello Unico Persone fisiche 2014 pur avendo i requisiti per presentare il modello 730, oppure hanno presentato, oltre al modello 730, anche i quadri RM, RT e RW del modello Unico Persone fisiche 2014.
La dichiarazione precompilata non viene predisposta se, con riferimento all’anno d’imposta precedente, il contribuente ha presentato dichiarazioni correttive nei termini o integrative per le quali, al momento della elaborazione della dichiarazione precompilata, è ancora in corso l’attività di liquidazione automatizzata.
Per la predisposizione del modello 730 precompilato l’Agenzia delle Entrate utilizza:
- i dati contenuti nella Certificazione Unica, che da quest’anno viene inviata all’Agenzia delle Entrate dai sostituti d’imposta
- i dati relativi agli interessi passivi sui mutui, ai premi assicurativi e ai contributi previdenziali, che vengono comunicati all’Agenzia delle Entrate dai soggetti che erogano mutui agrari e fondiari, dalle imprese di assicurazione e dagli enti previdenziali
- alcuni dati contenuti nella dichiarazione dei redditi dell’anno precedente (ad esempio gli oneri che danno diritto a una detrazione da ripartire in più rate annuali, come le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio, i crediti d’imposta e le eccedenze riportabili)
- gli altri dati presenti nell’Anagrafe tributaria (ad esempio i versamenti effettuati con il modello F24 e i contributi versati per lavoratori domestici).
Il modello 730 precompilato è stato messo a disposizione del contribuente, a partire dal 15 aprile 2015, in un’apposita sezione del sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Per accedere a questa sezione è necessario essere in possesso del codice Pin.
Nella sezione del sito internet dedicata al 730 precompilato è possibile visualizzare:
- il modello 730 precompilato
- l’esito della liquidazione (il rimborso che sarà erogato dal sostituto d’imposta e/o - le somme che saranno trattenute in busta paga)
i- l modello 730-3 con il dettaglio dei risultati della liquidazione
un prospetto con l’indicazione sintetica dei redditi e delle spese presenti nel 730 precompilato e delle principali fonti utilizzate per l’elaborazione della dichiarazione (per esempio i dati del sostituto che ha inviato la Certificazione Unica oppure i dati della banca che ha comunicato gli interessi passivi sul mutuo.

Il 730 precompilato può essere presentato direttamente oppure tramite sostituto d’imposta, Caf o professionista abilitato.

Presentazione diretta
Il contribuente che intende presentare il 730 precompilato direttamente tramite il sito internet dell’Agenzia delle Entrate deve indicare i dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio e compilare la scheda per la scelta della destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef, anche se non esprime alcuna scelta. Occorre poi verificare la correttezza e la completezza dei dati già indicati.
A questo punto, se non c'è bisogno di alcuna correzione o integrazione, il contribuente può accettare il 730 senza modifiche.
Se, invece, alcuni dati del 730 precompilato risultano non corretti o incompleti, il contribuente deve modificare o integrare il modello 730 (per esempio, aggiungendo un reddito oppure degli oneri – come le spese mediche - non presenti. In questo caso, sarà elaborato e messo a disposizione un nuovo 730 e un nuovo modello 730-3 (con i risultati della liquidazione effettuata in seguito alle modifiche operate). Una volta accettato o modificato, il modello 730 precompilato può essere presentato.
Dopo la presentazione, nella stessa sezione del sito internet, viene messa a disposizione del contribuente la ricevuta di avvenuta presentazione.

Presentazione tramite sostituto d’imposta, Caf o professionista abilitato
In alternativa alla presentazione diretta tramite il sito internet, il modello 730 precompilato può essere presentato al proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico), se quest’ultimo ha comunicato entro il 15 gennaio di prestare assistenza fiscale, oppure a un Caf-dipendenti o a un professionista abilitato (consulente del lavoro, dottore commercialista, ragioniere o perito commerciale). Il contribuente deve consegnare al sostituto d’imposta, al Caf o al professionista un’apposita delega per l’accesso al proprio modello 730 precompilato.
Chi presenta la dichiarazione al proprio sostituto d’imposta deve consegnare, oltre alla delega per l’accesso al modello 730 precompilato, il modello 730-1 in busta chiusa. Il modello riporta la scelta per destinare l’8, il 5 e il 2 per mille dell’Irpef. Può anche essere utilizzata una normale busta di corrispondenza indicando “Scelta per la destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef”, il cognome, il nome e il codice fiscale del dichiarante. Il contribuente deve consegnare la scheda anche se non esprime alcuna scelta, indicando il codice fiscale e i dati anagrafici. In caso di dichiarazione in forma congiunta le schede per destinare l’8, il 5 e il 2 per mille dell’Irpef sono inserite dai coniugi in due distinte buste. Su ciascuna busta vanno riportati i dati del coniuge che esprime la scelta.
Prima dell’invio della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, e comunque entro il 7 luglio, il sostituto d’imposta consegna al contribuente una copia della dichiarazione elaborata e il prospetto di liquidazione, modello 730-3, con l’indicazione del rimborso che sarà erogato e delle somme che saranno trattenute.
Chi si rivolge a un Caf o a un professionista abilitato deve consegnare oltre alla delega per l’accesso al modello 730 precompilato, il modello 730-1 in busta chiusa. Il modello riporta la scelta per destinare l’8, il 5 e il 2 per mille dell’Irpef. Il contribuente deve consegnare la scheda anche se non esprime alcuna scelta, indicando il codice fiscale e i dati anagrafici. Il contribuente deve sempre esibire al Caf o al professionista abilitato la documentazione necessaria per verificare la conformità dei dati riportati nella dichiarazione. Il contribuente conserva la documentazione in originale, mentre il Caf o il professionista ne conserva copia che può essere trasmessa, su richiesta, all’Agenzia delle Entrate. I documenti relativi alla dichiarazione di quest’anno vanno conservati fino al 31 dicembre 2019, termine entro il quale l’amministrazione fiscale può richiederli. Prima dell’invio della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, e comunque entro il 7 luglio, il Caf o il professionista consegna al contribuente una copia della dichiarazione e il prospetto di liquidazione, modello 730-3, elaborati sulla base dei dati e dei documenti presentati dal contribuente. Nel prospetto di liquidazione sono evidenziate le eventuali variazioni intervenute a seguito dei controlli effettuati dal Caf o dal professionista e sono indicati i rimborsi che saranno erogati dal sostituto d’imposta e le somme che saranno trattenute.

Il 730 precompilato deve essere presentato entro il 7 luglio, sia nel caso di presentazione diretta all’Agenzia delle Entrate, sia nel caso di presentazione al sostituto d’imposta oppure al Caf o al professionista. I termini che scadono di sabato o in un giorno festivo sono prorogati al primo giorno feriale successivo.
Se il 730 precompilato viene presentato senza effettuare modifiche direttamente tramite il sito internet dell’Agenzia oppure al sostituto d’imposta, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili (interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali) che sono stati comunicati dai soggetti che erogano mutui fondiari e agrari, dalle imprese di assicurazione e dagli enti previdenziali. La dichiarazione precompilata si considera accettata anche se il contribuente effettua delle modifiche che non incidono sul calcolo del reddito complessivo o dell’imposta (ad esempio se vengono variati i dati della residenza anagrafica senza modificare il comune del domicilio fiscale).
Se il 730 precompilato viene presentato, con o senza modifiche, al Caf o al professionista abilitato, i controlli documentali saranno effettuati nei confronti del Caf o del professionista anche sugli oneri comunicati dai soggetti che erogano mutui fondiari e agrari, dalle imprese di assicurazione e dagli enti previdenziali. L’Agenzia delle Entrate potrà comunque richiedere al contribuente la documentazione necessaria per verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi per fruire di queste agevolazioni. Ad esempio potrà essere controllata l’effettiva destinazione dell’immobile ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto, nel caso di detrazione degli interessi passivi sul mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale.
Se il 730 precompilato è stato presentato senza modifiche, direttamente dal contribuente o tramite il sostituto d’imposta, non vengono effettuati i controlli preventivi previsti per i casi di rimborso sopra i 4.000 euro.

Maggiori informazioni:
http://www.agenziaentrate.gov.it

martedì 12 maggio 2015

Government 2.0 & Wikipedia

Il progetto CongressEdits nasce nel giugno 2014 da una idea di Tom Scoot: Pubblicare tutte le modifiche anonime a pagine Wikipedia fatte dal Parlamento Inglese. Sviluppato poi da Ed Summers, con una comunità di collaboratori, oggi conta oltre 70 governi e parlamenti monitorati. Ha ricevuto non solo l'attenzione dei media e della stampa internazionale ma anche di Wikipedia: da diversi mesi Wikitools ne ospita alcune istanze, specie per i Paesi soggetti alla censura, e seguite direttamente dai collaboratori del progetto.
Chiunque può modificare Wikipedia, l'enciclopedia libera online, anche anonimamente. Ma che cosa succede quando a farlo non sono i comuni cittadini ma i governi e le reti istituzionali?
Il progetto @ItaGovEdits, parte di @CongressEdits ed altre iniziative open source, è nato proprio per documentare e studiare questo fenomeno, pubblicando in tempo reale su Twitter tutte le modifiche anonime di Wikipedia fatte dai parlamenti e dai governi, e studiando come l'anonimato venga usato dalle istituzioni.

I media hanno dato risalto alle vicende relative alle modifiche fatte dal Congresso americano (in relazione alle torture della CIA) ed alle modifiche dal Parlamento russo (sulle vicende del discusso abbattimento dell'aereo civile in Ucraina). In Italia, a parte le incomprensioni di alcuni Parlamentari e Senatori, è stato descritto su Pagina99.it dedicato alle vicende della Politica (http://www.pagina99.it/news/politica/7394/Il-Palazzo--rettifica--Wikiped...).

Nel tempo il progetto si è sviluppato e ad oggi è composto da diversi progetti opensource, tra cui:
- Un parser delle modifiche a Wikipedia per il Twitter Bot
- Un gestore di Twitter Bot per pubblicare in tempo reale le modifiche anonime a Wikipedia eseguite dai Parlamenti, dai Governi o da altre organizzazioni monitorate
- Un sistema di analisi e reportistica che permette ai gestori dei Twitter Bot di creare un repository delle modifiche anonime di un dato Parlamento dal 2004 a oggi.
Attualmente sono oltre 25 i paesi per cui sono stati creati report, sintesi e opendata sulle modifice anonime sino ad oggi. E agli oltre 70 parlamenti si sono aggiunte istanze che pubblicano modifiche anonime di Corporate e di varie organizzazioni (Oils, Bank, Pharm, etc).

Dal punto di vista tecnologico invece, il progetto CongressEdits, ha reso evidente come sia ancora possibile esplorare nuove opportunità e nuove forme di informazione e di analisi. Anche solo integrandole con altre tecnologie, come i social network, per mostrare sintesi significative e rivolte ad una audiance non tecnica e non avvezza nell'utilizzare frameworks, opendata e linguaggi di programmazione.

giovedì 7 maggio 2015

La scuola 'Ben fatta'

La discussione in corso intorno al documento del governo sulla “Buona scuola”, seppure in modi diversi all’interno di valutazioni spesso divergenti sul complesso della proposta stessa, evidenzia una difficoltà importante: la mancanza di una esplicita prospettiva politico-culturale intorno alla quale i vari temi affrontati possano essere ri-organizzati.
Da questa mancanza discende la diffusa genericità nella trattazione di alcuni temi, l’assenza di altri (il tema del processo di apprendimento lungo il corso della vita: dalla formazione iniziale alla età adulta, per fare un esempio) e la scarsa attenzione alla necessità di valorizzare, in termini non rituali, le varie professionalità che nella scuola svolgono attività importanti, ma che ancora una volta rischiano di rimanere compresse tra la retorica della missione/vocazione e la burocratica definizione di funzioni.

Nelle varie riserve e critiche che vengono espresse sicuramente non è presente né la nostalgia di predefiniti dirigismi teorico-filosofici, né la pretesa di una fluidità d’indicazioni all’interno delle quali produrre una sorta di fai da te della istruzione, ma si esprime il richiamo a un progetto culturale capace di confrontarsi con la complessità delle società attuali e delle diverse espressioni in cui la riflessione e il sapere attuale si esprimono.

Alla fine del secolo scorso Edgar Morin aggiungeva al titolo del suo libro/programma La testa ben fatta (Paris, Seuil 1999) un sottotitolo: Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero. Queste due riforme devono essere strettamente legate, perché – e lo dice molto bene Morin nella parte iniziale del suo testo – cambiare contenuti, luoghi, ambienti e relazioni in cui si apprende significa partire dalla consapevolezza della “inadeguatezza sempre più ampia tra i nostri saperi disgiunti, frazionati, suddivisi in discipline da una parte, e realtà o problemi sempre più poli-disciplinari, trasversali, multidimensionali, transnazionali, globali e planetari dall’altra”.

Non basta quindi coltivare buone teste, né quelle degli scolari né quelle dei docenti, ma bisogna farle bene queste teste, cioè accompagnarle e sostenerle in un processo di costruzione di un’attitudine generale a porre e trattare problemi per trovare soluzioni e, nello stesso tempo, di operare per definire principi organizzatori validi, coerenti, ben fondati, ma sempre aperti alla discussione e al cambiamento.

Allora sarebbe utile porre una domanda: come deve essere fatta una scuola “ben fatta”? in cui teste ben fatte producano buone idee e buone esperienze?

Il lavoro costruito negli anni da Education 2.0 ci consente di proporre alle scuole che abbiamo incontrato nel corso del nostro degli anni, o di cui conosciamo il contributo offerto alla riflessione, a ripensarsi e a raccontarsi come possibili modelli di scuole “ben fatte” facendo emergere proposte di soluzioni ai problemi fondamentali cui la scuola oggi deve rispondere, come sistema e come attività di soggetti responsabili.


E' possibile raccontare le esperienze di 'buona scuola' seguendo lo schema proposto sul sito Education 2.0 - (http://www.educationduepuntozero.it/politiche-educative/gallina105-40123396437.shtml)
- la capacità di essere una scuola inclusiva;
- lo sviluppo delle professionalità e le modalità di valorizzazione di queste;
- la capacità di leggere i bisogni del territorio e di produrre risposte finalizzate alla soluzione di problemi specifici;
- la capacità di essere soggetti di continua ricerca e sperimentazione di azioni ben fatte.