L'infobrokering nasce negli anni Settanta negli
Stati Uniti. Inizialmente veniva interpretato come la possibilità di separare
la funzione libraria-archivistica dall'edificio, la biblioteca, in cui
tradizionalmente la funzione archivistica si svolgeva. I primi professionisti
che esercitarono funzioni di IB furono infatti dei bibliotecari, che decisero
di uscire dai confini della loro biblioteca per eseguire ricerche
bibliografiche a pagamento come moderni freelance.
Tra i pionieri della professione da citare sono
sicuramente Darlene Waterstreet di Milwaukee, Susan Klement e Alice Sizer e
Kelly Warnken.
Nel 1976 Susan Klement creò quello che è
considerato il primo manuale per specialisti dell'informazione, "Bozza di
un corso per mansioni bibliotecarie alternative" (titolo originale “Draft
Proposal for a Graduate Course on Alternatives in Librarianship”), che venne
pubblicato sul Canadian Library Journal nel fascicolo di aprile del 1977.
Sempre nel 1977 Kelly Warnken pubblicò il primo
archivio di informazioni a pagamento, che da allora continua ad essere
pubblicato ancora oggi, inerente ai fatti che accadono in tutto il mondo.
Si può però considerare il 1987 (anno di nascita
della prima associazione professionale di infobroker, l'Association of
Indipendent Information Professionals, AIIP) come anno rappresentativo della
fase più significativa della storia di questa professione. Risalgono a questo
periodo, infatti, la nascita dei grandi host e la costruzione dei primi
database bibliografici remoti, caratterizzati da costi e complessità tali da
essere inaccessibili agli utenti finali e a volte perfino alle stesse
biblioteche.
Nella seconda metà degli anni '90 l'esplosione del
fenomeno Internet ha profondamente modificato la rilevanza e il ruolo di questa
figura professionale, determinando un certo ridimensionamento delle prospettive
che sembravano aprirsi tra la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90.
Le funzioni dell'information broker possono essere
così riassunte:
- · Comprensione ed accettazione delle richieste del committente
- · Pianificazione della strategia di ricerca
- · Attuazione della ricerca
- · Presentazione dei risultati
- · Costante aggiornamento su metodi, strumenti e risultati.
Le ditte di grandi dimensioni dovrebbero possedere
al proprio interno un reparto apposito per la ricerca di documentazione. Invece
le aziende di medie dimensioni, come le case editrici, le agenzie
pubblicitarie, ecc. usufruiscono in genere dei servizi di infobroker
indipendenti in outsourcing. Nel mercato anglosassone molti infobroker si sono
organizzati in veri e propri studi professionali.
D'altra parte l'informazione che si può trovare
liberamente in rete è ormai disponibile a tutti, grazie ai motori di ricerca
che utilizzano algoritmi sempre più potenti. In questo contesto, gli
information broker possono conservare un vantaggio concorrenziale se uniscono
alle informazioni recuperate altri servizi, di elevato valore aggiunto (es.
consulenza di mercato, corsi di formazione, controllo dei contenuti, ecc.).
Le banche dati utilizzate dagli information brokers
possono essere distinte, in base al contenuto, in quattro tipologie:
·
Banche
dati di informazione primaria. Contengono il testo integrale o le parti
fondamentali di documenti originali come ad es. articoli di riviste, di
quotidiani, testi di leggi, copie di brevetti, ecc.
·
Banche
dati di informazione secondaria. Contengono indicazioni bibliografiche,
generalmente corredate di sommari, relative a vari tipi di pubblicazioni
originali.
·
Directory
online. Contengono elenchi di imprese o altri operatori economici.
· Banche
dati numeriche. Contengono dati numerici e tabelle corredati di indicazioni
volte a facilitarne l'accesso e la manipolazione.
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