mercoledì 23 luglio 2014

In.Formazione – Bullismo a scuola


Un problema antico che fa sentire la sua eco nella società moderna, se si considera che l’uso di internet ha amplificato il fenomeno, dando vita al cosiddetto cyberbullismo, ovvero la possibilità da parte di quella fetta del mondo giovanile di mettere in atto una serie di atti prevaricatori attraverso l’uso del computer e del cellulare. La soluzione al problema, però, non va intesa solo come repressione di determinate condotte attraverso la punizione del colpevole, ma come consapevolezza di determinate responsabilità, che spesso sono attribuibili alle due agenzie educative per eccellenza: la famiglia e la scuola. Di fronte a diversi episodi di bullismo, la scuola e la famiglia hanno il dovere morale e giuridico di intervenire, altrimenti si delinea da parte dei genitori la cosiddetta ‘culpa in educando’ così come da parte degli insegnanti. Mentre da parte dell’amministrazione scolastica si delinea la cosiddetta ‘culpa in organizzando’.

Nel momento in cui i genitori affidano i figli alla scuola, non li esonera da responsabilità. Infatti, l’articolo 2048 del codice civile dispone che genitori sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori. Inoltre, lo studente, con l’iscrizione a scuola, acquisisce il diritto a ricevere un’adeguata e serena formazione e la scuola ha il preciso dovere di garantire tutto ciò. Si parla, a tal proposito, di responsabilità contrattuale. Perché vi sia responsabilità dell’insegnante l’atto illecito deve essere commesso durante il tempo in cui l’alunno è sottoposto alla sua vigilanza.
La Corte di Cassazione ha affermato l’esistenza di un rapporto giuridico tra studente e docente e, l’insegnante, oltra all’obbligo di istruire ed educare, ha anche uno specifico obbligo di protezione e sorveglianza.

Articolo tratto dalla rubrica 'In.Formazione' di Giano ForLab:
http://www.gianoforlab.it/in-formazione-bullismo-a-scuola/

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