martedì 10 giugno 2014

Percorsi di legalità a scuola - Noi cittadini consapevoli

Realazione PROGETTO INTERDISCIPLINARE ‘NOI CITTADINI CONSAPEVOLI’
tenuto presso l'IC Amendolara - Oriolo, a.s. 2013/2014
con la collaborazione di Libera Associazioni e Asai U. Pagano


Analisi del contesto e descrizione sintetica del progetto

Il progetto si inserisce in un insieme di esperienze finalizzate alla promozione di una cittadinanza attiva e responsabile, dettata allo stesso tempo dall’esigenza di individuare e ampliare efficaci pratiche didattiche, basate su una riflessione pedagogica che ha lo scopo di creare situazioni di apprendimento integrato, ampliando la metodologia del "tutoring" in verticale, attraverso lo sviluppo di un nucleo tematico originario del progetto, definito dalla rilettura di alcuni articoli della Costituzione Italiana, a partire dai saperi "informali" dei singoli alunni, in un percorso di "traduzione" e trasformazione degli stessi in esempi reali e praticabili. Il contenuto del progetto consiste nella rappresentazione concreta dei principi della Costituzione Italiana, letta come "mappa valoriale", utile alla costruzione della propria identità personale.
Il tutto nella consapevolezza che il concetto di legalità è strettamente legato all’esercizio della cittadinanza e alla reale esigibilità dei diritti, lo sviluppo dei quali richiede il ricorso ad una pluralità di approcci e il contributo di molteplici discipline e delle cosiddette educazioni trasversali, nello specifico:
- Diritto al lavoro (Art. 4: ‘La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società’),
- Educazione ai diritti umani, tutela e rispetto delle diversità in una prospettiva di educazione interculturale (Art. 6: ‘La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche’),
- Educazione alla tutela del territorio (Art. 9: ‘La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione).
L’obiettivo è stato quello di rendere gli alunni pienamente consapevoli dei propri diritti e realmente protagonisti della propria vita.
In particolare, ci si è molto soffermati sulla tematica della tutela ambientale, partendo dal concetto di paesaggio da un punto di vista giuridico.
Se tra gli scopi fondamentali della Repubblica va considerato quello di migliorare il livello culturale dei consociati, l'azione dei poteri pubblici in relazione alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico- artistico, non potrà limitarsi alla semplice conservazione dei singoli beni in essere, ma dovrà spingersi verso la loro progressiva valorizzazione in termini di memoria culturale da alimentare, garantendone l'adeguata e diffusa fruibilità, contrapposta allo sfruttamento illecito di detti beni, da parte di organizzazioni illegali ancora purtroppo presenti sul nostro territorio.
Il percorso è stato realizzato con le modalità didattiche del tutoring e del cooperative learning.



TUTORING
E' un metodo basato sull'approccio cooperativo e collaborativo dell'apprendimento, mediante due attori del processo di insegnamento/apprendimento: il tutor e il tutee.
Il tutor è colui che deve imparare per poi trasmettere ciò che ha appreso al tutee. Ha una posizione di responsabilità e deve cercare le strategie più adatte per insegnare.
"Il tutoring è una esperienza che richiede un'organizzazione precisa del lavoro, la definizione di un obiettivo puntuale e la definizione di una 'struttura' flessibile e aperta. Perché un'azione di tutoring abbia successo è di solito necessario abbinare con cura 'tutor' e 'tutee', definire chiaramente i contenuti del lavoro e eventualmente i materiali, applicare un sistema di monitoraggio e di supervisione e se necessario di valutazione". (Keith Topping)
Il tutoring è estremamente gratificante e i tutor imparano a essere formativi nei confronti dei loro tutee, potenziano abilità sociali e sviluppano autostima, autonomia e senso di responsabilità. Tutto ciò è stato possibile, nell’ambito del progetto formativo, mediante la suddivisione, di volta in volta, in gruppi di lavoro degli alunni partecipanti, e grazie alla discussione in classe delle tematiche affrontate.


COOPERATIVE LEARNING
Il Cooperative Learning è un metodo che si sta diffondendo nelle scuole e che migliora la qualità dell'apprendimento e il clima generale delle classi nelle quali viene attuato.
Può essere definito come "un metodo di conduzione della classe (o della scuola) che mette in gioco, nell'apprendimento, le risorse degli studenti. Così inteso, si distingue dai metodi tradizionali che puntano invece sulla qualità e sull'estensione delle conoscenze didattiche e di contenuto dell'insegnante. Infatti, diversamente da questi ultimi, il Cooperative Learning considera esperto l'insegnante che sa gestire e organizzare esperienze di apprendimento condotte dagli stessi studenti e, insieme, sviluppare obiettivi educativi di collaborazione, solidarietà, responsabilità e relazione, riconosciuti efficaci anche per una migliore qualità dell'apprendimento" (Comoglio). Gli alunni organizzati in piccoli gruppi, apprendono aiutandosi l'un l'altro, sentendosi corresponsabili del percorso.
Elementi chiave del metodo sono: la valorizzazione del rapporto interpersonale tra gli studenti, l'interdipendenza positiva, la promozione del ruolo di guida, di facilitatore e di organizzatore dell'insegnante, l'attuazione di abilità sociali specifiche. Tutti questi elementi concorrono al miglioramento della produttività e qualità del lavoro scolastico.


2. Finalità dell’intervento

- Promuovere un apprendimento autentico di conoscenze relative ai temi della Cittadinanza ed ai principi della Costituzione, rendendo gli alunni protagonisti attivi del processo.
- Trasformare le conoscenze in competenze, ovvero tradurre le conoscenze relative alla cittadinanza in azioni "civiche" concrete.
- Sperimentare un percorso innovativo al fine di aprire nuove strade di comunicazione tra docenti e alunni, trasformando la scuola in una "comunità educativa".


3. Obiettivi e competenze

Obiettivi didattici trasversali:
- Sviluppo di uno stile di apprendimento cooperativo
- Promozione di una rete di relazione tra scuola e associazioni
- Sviluppo negli alunni di una più forte motivazione all’apprendimento
- Individuazione di modelli di apprendimento/insegnamento di natura facilitativa e co-creativa
- Sviluppo di capacità di comprensione, interpretazione e sintesi di concetto e di rappresentazione della realtà

Obiettivi specifici:
- Conoscere e approfondire la Costituzione italiana
- Promuovere percorsi di formazione dei docenti al fine di garantire continuità del percorso
- Attivare meccanismi di costruzione della rete territoriale
- Accompagnare gli studenti alla conoscenza delle tematiche della democrazia
- Conoscere le storie delle vittime innocenti delle mafie

Obiettivi di apprendimento/formazione sul tema della Cittadinanza attiva:
- Concetto di ‘pieno sviluppo della persona umana’ e compiti della Repubblica a questo riguardo
- Concetto di ‘formazioni sociali’ (art. 2 della Costituzione); le ‘prime formazioni sociali, i loro compiti, i loro scopi
- Distinzione tra ‘comunità’ e ‘società’
- Significati e azioni della pari dignità sociale, della libertà e uguaglianza di tutti i cittadini
- I diritti e i doveri dei cittadini
- Condivisione dei valori di rispetto, tolleranza, dialogo, solidarietà
- Condivisione della dimensione sociale dell’apprendimento, attraverso la sperimentazione di un’esperienza di partecipazione e progettazione collettiva e sviluppo di abilità sociali (attraverso i ‘giochi di ruolo’ o ‘role play’ come il gioco ‘Cittadini’ di Libera)
- Acquisizione e sviluppo della conoscenza del territorio.


Competenze in esito
- Riconoscere valori che rendono possibile la convivenza umana e testimoniarli come modello nei comportamenti familiari e sociali
- Riconoscere ruoli e funzioni sociali, esercitando responsabilmente la propria libertà personale con pensiero critico e giudizio morale
- Distinguere diritti e doveri, accettare e accogliere le diversità
- Testimoniare la funzione e il valore delle regole e delle leggi nei diversi ambienti di vita quotidiana
- Contribuire all’elaborazione e alla sperimentazione di regole adeguate per sé e per gli altri nella vita sociale, scolastica e familiare a cui si partecipa
- Riconoscere in fatti e situazioni il mancato o il pieno rispetto dei principi e delle regole relative alla tutela dell’ambiente e del territorio.

La rete di partecipanti all’intervento formativo è stata composta dai seguenti attori:
- Istituto Comprensivo di Amendolara – Oriolo (n. 2 classi coinvolte per la sede di Amendolara e n. 2 classi coinvolte per la sede di Oriolo)
- Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Ionio (ASAI- Umberto Pagano)
- LIBERA Associazioni – Nomi e numeri contro le mafie. Coordinamento Provinciale “ROBERTA LANZINO” di COSENZA.


4. Risultati

Il progetto è stato collocato in un percorso tracciato nella zona dell’Alto Ionio cosentino da attori istituzionali e sociali presenti nel territorio ed operanti nel settore del contrasto alla criminalità, dello sviluppo territoriale, della formazione ed educazione, dell’animazione territoriale e cooperazione. Alla base della proposta, vi era la convinzione dell’importanza di una rete di attori – istituzioni, scuole, no profit e volontariato – radicati nel territorio e che possano quindi, identificare problemi, bisogni e domande da tradurre in percorsi e progetti concreti.
L’idea alla base è stata quella di mettere insieme alcune delle diverse realtà presenti nel territorio in un percorso di approfondimento, conoscenza e progettazione sociale. In tal senso, il ruolo centrale delle scuole come spazio e tempo formativo riflette l’importanza dell’aspetto educativo all’interno della costruzione della rete territoriale. Educazione e formazione non intese come monodimensionali né statiche, bensì dialetticamente legate al territorio in un processo di corresponsabilità che vede coinvolti le istituzioni ed il mondo del volontariato e della cittadinanza attiva in generale, mantenendo le specificità di ciascun attore e contribuendo, in maniera sostanziale, all’attivazione di meccanismi di cambiamento ed alla realizzazione degli obiettivi condivisi. Tali obiettivi, perseguiti dall’intervento formativo, possono essere così sintetizzati:
• Promozione della diffusione della cultura della legalità e della cultura civica;
• Promozione di una cultura di rispetto dei diritti individuali e delle regole della libertà democratica, lavorando per la costruzione di una comunità più coesa e solidale;
• Rafforzamento delle iniziative rivolte alla cittadinanza sui temi del rispetto dei diritti costituzionali della persona e sulla partecipazione democratica alla vita di comunità;
• Sviluppo di idee e di iniziative finalizzate alla promozione di forme di socializzazione, dal momento che l’integrazione sociale rappresenta una ricca dimensione di relazioni che può contribuire efficacemente alla prevenzione dell’emarginazione sociale.
• Suscitare attitudini e comportamenti di cittadinanza attiva e legale;
• Stimolare l’assunzione di responsabilità in relazione alla mafia e al comportamento mafioso, curando il valore della memoria e dell’insegnamento lasciatoci in eredità dalle vittime della mafia;
• Focalizzare l’importanza del ruolo della scuola nell’educazione alla legalità in quanto centro propulsore di crescita culturale e civica nella difesa dei diritti umani e dei principi della nostra Costituzione;
• Ricercare la legalità non come fine ma come mezzo per costruire la giustizia, intesa anche come giustizia sociale, lotta alle discriminazioni, coscienza dei diritti e doveri

Nella consapevolezza che la legalità sia strettamente legata all’esercizio della cittadinanza e alla reale esigibilità dei diritti, è stato ritenuto opportuno programmare e realizzare un adeguato sviluppo delle abilità e delle competenze necessarie per l’esercizio attivo della cittadinanza. Essa interessa le sfere delle conoscenze, degli atteggiamenti, dei valori, lo sviluppo dei quali richiede il ricorso ad una pluralità di approcci e il contributo di molteplici discipline e delle cosiddette educazioni trasversali (educazione interculturale, educazione ai diritti umani, educazione alla pace, educazione alla globalità).
Perché questo si verifichi è necessario che i contesti educativi siano organizzati in modo coerente con i principi dell’educazione alla cittadinanza democratica. Nel contesto educativo scolastico questo significa sviluppare una cultura, un clima di scuola, ambienti di apprendimento in cui la partecipazione e l’esercizio attivo della democrazia siano non soltanto permessi, ma sostenuti e valorizzati, a partire dalla pratica didattica di classe.

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