domenica 1 giugno 2014

Comunicazioni Sociali e cultura dell'incontro

Il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali (PCCS) ha promosso anche quest’anno la Giornata delle Comunicazioni Sociali, sul tema "Comunicazione al servizio di un'autentica cultura dell'incontro", titolo del messaggio che Papa Francesco ha dedicato a questo evento.
Il primo Messaggio che Papa Francesco scrive in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali trova radici nei discorsi che il Pontefice l'estate scorsa ha tenuto in Brasile, rivolgendosi ai vescovi locali e a quelli del Celam, nell'Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium e nella parabola evangelica del Buon Samaritano. La comunicazione non è solamente trasmissione di dati, una comunicazione informativa, ma c'è questa valenza profondamente umana: quella di una prossimità. Proprio su questa 'falsariga' del Vangelo di Luca, Papa Francesco può sottolineare che chi comunica si fa prossimo. E il Buon Samaritano non solo si fa prossimo, ma si fa carico di quell'uomo che vede mezzo morto sul ciglio della strada. E quindi, ecco l'altra sottolineatura: comunicare significa prendere consapevolezza di essere umani e di essere figli di Dio.

Soffermandosi sull'invito del Papa alla pazienza, a ricuperare - di fronte alla velocità dell'informazione del mondo globalizzato - "un certo senso di lentezza e di calma", mediante la capacità a "fare silenzio per ascoltare", si arriva a riflettere su come si possa oggi "valutare, ponderare, assimilare" ciò che "arriva" dai media, attraverso "una dimensione più umana" anche nell'uso dei mezzi che la tecnologia mette a disposizione. Dialogare non significa rinunciare "alle proprie idee e tradizioni, ma alla pretesa che siano uniche e assolute", comunque, in sintonia con tutto quello che è stato l'insegnamento della Chiesa.
Non è che la rete toglie spazio alle relazioni faccia a faccia, ma la sfida è come valorizzare l'incontro, utilizzando sia le strade digitali sia le strade dell’interazione diretta. La comunicazione non è, quindi, più da intendersi come trasmissione di contenuti, ma è riduzione di distanze, costruzione di prossimità
Direttamente collegato a tutto ciò è il tema dell''ascolto; nel flusso vorticoso dell'informazione, infatti, si può affermare che alcuni canali hanno l'obbligo della velocità, però c'è anche lo spazio per l'ascolto, l'approfondimento, la comprensione. Quindi, non è la corsa di tutti ad arrivare primi, oggi, ciò che può definire in maniera positiva lo scenario della comunicazione; si dovrebbe accettare il fatto che primi arriveranno alcuni e che altri hanno altri ruoli, i quali invece, richiedono questa pazienza di ricostruire contesti, di ascoltare le voci, di offrire piste di interpretazione che magari non portano a un giudizio definitivo ma che aiutano proprio a comprendere.



Articolo tratto dalla rubrica 'La spir@le della conoscenza' Info Oggi:
http://www.infooggi.it/articolo/giornata-delle-comunicazioni-sociali/66325/

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