mercoledì 29 gennaio 2014

Società della conoscenza, educazione, tecnologia

La società della conoscenza ci richiede di rapportarci con un sapere dalle caratteristiche nuove: dinamicità, distribuzione e globalizzazione, complessità. Per i sistemi educativi si profilano nuovi compiti: da una parte promuovere la formazione degli strumenti concettuali necessari per rapportarsi con i nuovi saperi e dall’altra rendere i processi di apprendimento al loro interno sinergici con quelli che hanno luogo spontaneamente, soprattutto sulla rete, al di fuori dei contesti istituzionali. Qui vengono identificate e analizzate alcune delle abilità cognitive chiave necessarie per vivere ed operare nella società della conoscenza e viene discusso il ruolo della tecnologia come risorsa per l’apprendimento in relazione all’acquisizione di quelle abilità. Si accenna anche alla situazione della scuola e vengono discusse alcune condizioni necessarie affinché essa possa efficacemente rispondere alle sfide della società della conoscenza.
Il primo e più immediato dei significati associati al termine società della conoscenza riguarda la rilevanza
crescente del sapere in quanto risorsa per la vita individuale e collettiva. Oggi risorse economiche di base non sono più soltanto il capitale finanziario o le risorse naturali, ma anche, o forse soprattutto, i saperi, la creatività, le relazioni e tutto quello che oggi viene definito capitale umano e intellettuale.
Non è il caso di insistere in modo particolare su questo punto, non perché non rappresenti la principale connotazione della società della conoscenza, ma perché esiste una diffusa consapevolezza dell’importanza sociale del cosiddetto
triangolo della conoscenza (istruzione, ricerca e innovazione) in particolare per promuovere la crescita e l’occupazione (Hervàs Soriano e Mulatero, 2009). È tuttavia importante aggiungere che, quando si parla di rilevanza del sapere, non esiste soltanto il versante dello sviluppo economico. Il sapere è anche lo strumento per progredire in una direzione, forse ancora un po’ remota ed utopica, che potremmo chiamare civiltà della conoscenza.
I possibili significati di questo termine sono, almeno in parte, ancora da costruire. Potremmo comunque identificare il nucleo centrale di questa utopia nell’integrazione fra maturità cognitiva e maturità etico-relazionale. Nella civiltà della conoscenza la dimensione cognitiva e quella etica non sono più indipendenti fra loro e sono invece legate in un rapporto di rinforzo reciproco sia a livello del singolo individuo che della collettività. In particolare
la maturità cognitiva collettiva determina un contesto capace di riconoscere il vero e il bene dietro lo schermo della complessità degli eventi e della molteplicità delle immagini promuovendo in tal modo l’etica della vita pubblica in ambito sociale, economico e politico.

Da:Olimpo G. (2010). Società della conoscenza, educazione, tecnologia. TD-Tecnologie Didattiche, 50.

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