venerdì 29 novembre 2013

Un’associazione per ‘fare rete’ in un’ottica di tradizione, sviluppo e innovazione

La grande crisi, che coinvolge il sistema capitalistico mondiale, sta terremotando valori e radici antiche, generando un senso profondo e diffuso di insicurezza tra la gente.
La reazione allo spaesamento e allo sradicamento è rappresentato dal bisogno delle persone di associarsi, di mettersi insieme.
Reciprocità, relazionalità, auto-organizzazione, scambio, dono, solidarietà, sono parole che riecheggiano con sempre maggiore frequenza tra le persone, come fossero parole magiche ed evocassero una forza risolutiva.
Anche il nostro piccolo territorio, l’Alto Jonio cosentino, è teatro di una forte domanda di associazionismo, che appunto trova una spiegazione nella crisi ma anche nella reazione ai processi di individualizzazione e di conseguente perdita di socialità.
Si intravede un grande serbatoio di risorse umane, dedite al volontariato e all’auto-organizzazione a fini sociali, cui sembra tuttavia difettare la consapevolezza della forza immensa che potrebbero sprigionare se marciassero unite e organizzate.
Si rischia una dispersione significativa di queste risorse, che potrebbe frustrare possibili esiti di cambiamento positivo della realtà, assestando un colpo definitivo alla speranza di voltare pagina, già abbastanza flebile nell’immaginario collettivo calabrese.
Nel Sud, in Calabria in particolare, ciò significa interagire con la retorica dell’Identità, su cui vale la pena di soffermarsi, per precisare che “identità” non può essere intesa come qualcosa di statico e declaratorio, di consolatorio e assolutorio, rischiando esiti folkloristici e strapaesani.
L’identità è qualcosa che muta nel tempo, qualcosa che ereditiamo ma che in maggior misura dobbiamo costruire, dobbiamo guadagnarci giorno per giorno.
L’identità deve, dunque, necessariamente ibridarsi con il mutamento sociale e lo sviluppo, se non vuole cadere nella sterile rivisitazione nostalgica.
Occorre, in sostanza, restituire orgoglio e dignità alla storia e alla cultura dei luoghi, contro la retorica dell’identità ma anche contro il luogo comune dell’inferiorità del Sud, reclamizzato sin dal secolo scorso e ripreso da una recente cultura politica.
Un passo avanti in questa direzione si compie se la logica della solidarietà che presiede ai processi di sviluppo collettivo esce dai gangli delle logiche familistiche e di clan per entrare nell’ambito dei principi e degli strumenti di cittadinanza attiva. Il centro di questo ragionamento riposa sul lavoro di rete.
Ecco perché, innanzitutto, un Protocollo tra le Associazioni: per fissare all’interno del terzo settore le regole dell’agire comune, per poi rivolgersi alla collettività indiscriminata e per stimolare forme di partenariato con altri soggetti collettivi (enti locali, associazioni di categoria etc).
Sotto il primo profilo, occorre imparare a lavorare insieme: può sembrare banale, ma non tutti sono in grado di farlo; anzi: prevale la logica del ciascuno per sé.
In questa direzione, anche sulla falsariga di esperienze recenti di movimenti politici, si immagina il ricorso ad uno strumento informatico al passo con le tecnologie più moderne, che costruisca, anche visibilmente, la rete.
Sul piano sostanziale, occorre costruire dal basso un patto territoriale con tutte le forze produttive del territorio. Ma anche il volontariato ed il lavoro sul sociale non può essere sottovalutato, in tempi di forte recessione delle politiche statuali di welfare primario (es. chiusura presidi ospedalieri): si propone, pertanto, di lavorare, nella logica della rete e del dono, sulla costruzione di una Fondazione di comunità, sulla falsariga di esperienze ormai consolidate, anche al Sud.
Appare praticabile anche una esperienza di Banca del tempo, la cui idea di fondo risiede nello scambio di saperi e di attività fra individui, scambio non di prodotti e non monetario, ma di tempo.
Come è stato scritto, “la banca del tempo rappresenta senz’altro una delle reinvenzioni sociali più originali degli ultimi anni. Il precedente storico può essere individuato nelle relazioni di buon vicinato della civiltà contadina, il concetto fondante nella reciprocità, la modalità operativa nella quantità di tempo scambiato: un’ora di tempo scambiato vale un’ora per tutte le tipologie degli scambi. Si dà per avere, si chiede per dare.
La banca del tempo si iscrive in sintesi nel fenomeno della autorganizzazione, e la matrice culturale della autorganizzazione sta nella cittadinanza attiva, nell’individuo sociale organizzato.
Il tempo è lo pseudonimo della vita, ricordava Antonio Gramsci; il tempo è sintesi sociale appresa e solidificata nei comportamenti e nella memoria individuale e collettiva, gli fa eco Norbert Elias: “organizzare diversamente il proprio tempo attraverso lo scambio equivalente e la reciprocità può rivelarsi uno strumento di qualche utilità, per il contesto che siamo chiamati ad affrontare”.

(dr. Antonello Pagano - Consigliere parlamentare Camera dei Deputati – Roma)

Ed è proprio questo l’obiettivo dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Ionio ‘U. Pagano’, quello di operare su tutto il comprensorio cercando di valorizzare il concetto di Alto Jonio cosentino, oggi anche sin troppo inflazionato, costruendo così un percorso virtuoso fondato sull’identità territoriale.
Una sola voce, un solo territorio per uscire dall’isolamento, accantonando una volta per tutte quei campanilismi che sin troppi danni hanno provocato a questo lembo di terra. Tutte le iniziative dell’Associazione per lo sviluppo dell’Alto Ionio avranno dunque l’interesse di far incontrare e dialogare cittadini dell’intero comprensorio, organizzando incontri formativi e informativi nei diversi comuni e con il coinvolgimento degli enti e delle altre associazioni cittadine già esistenti.





Organi sociali

PRESIDENTE: Antonio Pagano – consigliere parlamentare
VICE PRESIDENTE: Vincenzo La Camera – giornalista
SEGRETARIO: Giuseppe Corrado – agrotecnico
RAPPORTI CON LE ASSOCIAZIONI E LE ISTITUZIONI: Simona Colotta – imprenditrice
RESPONSABILE ISTRUTTORIA AMMINISTRATIVA: Marilena Salerno - avvocato
GESTIONE CONTENUTI INFORMATIVI WEB: Rosangela Muscetta – tecnologa



Contatti:

www.altoionio.com
mail: info@altoionio.com
mail2: rosangela.muscetta13@gmail.com
fb: Associazione per lo sviluppo dell Alto Ionio

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