sabato 24 gennaio 2015

Il metodo Feuerstein e le disabilità intellettive

Il metodo Feuerstein prende il nome dallo psicopedagogista rumeno Reuven Feuerstein, che lo ha elaborato per sviluppare l'intelligenza di bambini con problemi di apprendimento o con handicap mentali, oppure affetti da sindrome di Down. Il metodo è oggi applicato anche a studenti, ma anche a persone adulte, ad esempio lavoratori che devono aggiornarsi alle nuove tecnologie, disoccupati ed emarginati. La prima fase del metodo prevede la misurazione del potenziale di intelligenza di un bambino, di un adulto, per poi svilupparne appunto l'intelligenza con apposito insegnamento centrato sulla mediazione didattica.
Mediazione didattica fatta da una persona professionalmente preparata ad applicare il metodo in uno dei centri accreditati ufficialmente. La parte applicativa del metodo è il PAS (Programma di Arricchimento Strumentale) con cui si procede tramite esercizi, svolti sempre sotto la guida di un insegnante, a sviluppare l'intelligenza intesa come proprietà dinamica della mente, cioè modificabile. In sintesi il metodo consiste nel rendere consapevole il bambino, l'individuo, che attua dei precisi processi mentali quando impara o risolve dei problemi. Che può essere consapevole di questi processi mentali, (può "vedere" come pensa) e che può modificarli per meglio imparare e risolvere problemi di varia natura, non solo matematici o scolastici. Ad esempio gli esercizi del PAS puntano a far controllare l'impulsività quando si deve rispondere ad una domanda o risolvere un problema, che bisogna riflettere prima di compiere anche la più piccola azione e che ci si deve chiedere sempre quale è il problema e come lo si è risolto e perché si ha avuto successo o meno.
Lo stesso Feuerstein afferma e dimostra, dato che il metodo è ormai applicato in varie nazioni, che il cervello umano è modificabile strutturalmente se opportunamente stimolato e che ad ogni età un individuo può cambiare ed incrementare la propria intelligenza che può così essere insegnata.
Secondo il metodo Feuerstein, l'intelligenza non è un tratto ereditato geneticamente e perciò immutabile; è invece uno stato, risultato di diverse componenti, di cui quella genetica non è la sola né la più importante. L'intelligenza è la propensione dell'organismo a modificarsi nella sua struttura cognitiva, in risposta al bisogno di adattarsi a nuovi stimoli, di origine interna o esterna che siano.

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