martedì 4 giugno 2013

Web e politica 2.0: opportunità o rischio?


I nuovi strumenti di comunicazione mediatica e più in generale i social network, sono ormai utilizzati, con risultati più o meno soddisfacenti in qualsiasi ambito professionale e relazionale. Si parla di Web 2.0, dove la comunicazione e la condivisione delle informazioni e della conoscenza la fanno da padrone. E così i nuovi social media “sbarcano” anche nel campo della politica (si pensi alle scorse elezioni), e tra un “tweet” e un “post” ci si inizia a chiedere se si può parlare anche di Politica 2.0 e in che termini.
Qui è riportato un articolo che porta a riflettere su quella che è la situazione della Politica 2.0 in alcune realtà più o meno circoscritte del nostro Paese e quelli che possono essere gli effettivi vantaggi derivanti da un cosciente e sapiente  utilizzo dei nuovi strumenti web in tale campo.

"Le difficoltà degli amministratori locali nella comunicazione istituzionale"
Il linguaggio della politica oggi è in continua evoluzione. Le elezioni parlamentari del febbraio scorso sono state il primo vero esperimento di Politica 2.0, cioè la comunicazione politica incentrata sull’utilizzo del web e quindi dei social network. Tanti politici, e non solo i nuovi, “twittano” news, indiscrezioni e pubblicano su facebook notizie più o meno in anteprima che influenzano e non poco il modo di fare informazione, “costringendo” i giornalisti o almeno chi di loro vuole “stare sul pezzo” a seguirli anche sul web.
Questo rapporto multimediale tra mondo dell’informazione, cittadini e rappresentanti istituzionali è ancora parecchio lontano dal modus operandi della politica nostrana. Dove il palazzo di vetro sbandierato nelle campagne elettorali resta di cemento armato. I siti internet dei comuni dell’Alto Jonio sono ridotti all’essenziale, poco dinamici e poco attraenti per i cittadini. Ma realizzati nella maggior parte dei casi per ottemperare ad un obbligo di trasparenza imposto dal legislatore.
I social network invece sono ancora meno considerati o utilizzati in maniera elementare e poco incisiva. Quasi nessun comune è dotato di un profilo facebook o twitter ufficiale e pochissimi sindaci comunicano con i loro cittadini in questo modo, sottovalutando l’enorme efficacia della rete. Ma spesso utilizzano facebook in maniera goffa rischiando di trasformare in un boomerang una buona occasione per avere un ritorno di immagine.
Ma alla base di tutto ciò c’è la scarsa propensione dei nostri amministratori ad investire su un piano di comunicazione serio e professionale, affidandosi il più delle vote all’improvvisazione. E i risultati si vedono.

(Articolo di V. La Camera, tratto da Paese 24 Magazine, maggio 2013)

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