Una canzone, un ballo, un libro, ma anche un
personaggio, un gioco online può diventare “un tormentone”, grazie ai moderni
strumenti di condivisione legati ai social media. Con internet è cambiato
tutto, e all’improvviso tutto può diventare un successo. Semplicità,
immediatezza, divertimento, e la possibilità di far leva sui meccanismi che
regolano l’identità e l’appartenenza a una comunità virtuale di riferimento: sono
queste le caratteristiche su cui si basa un tormentone di successo. Oggi la
tecnologia e i social network concedono nuovi canali per la diffusione di
prodotti mediali (viral). Una volta resa pubblica, un’idea può diffondersi ed
essere condivisa all’infinito, creando un circolo inarrestabile.
Si pensi al motivetto incalzante ispirato a una
filastrocca brasiliana con i versi degli animali di una fattoria della scorsa
estate: il “Pulcino Pio”, ha spopolato sulle spiagge tra bimbi e genitori,
negli oratori e nelle discoteche tra i giovani. È diventato un marchio, un CD e
lo abbiamo ritrovato su tazze, accessori per pc, suonerie, felpe, ecc. il
fenomeno partì da una radio romana (Radio Globo), che lo ha messo in rete la
prima volta.
Grazie ad internet il Gangam Style del rapper
sudcoreano Psy è diventato il video più visto da sempre a livello planetario.
Un testo incomprensibile, un ballo incalzante che hanno contagiato anche il
presidente Barack Obama. A sugellarne il successo anche le mille parodie, un
contagio trasversale, senza età né classi sociali.
Giocare con amici o sconosciuti online a trovare
più parole possibili in un tempo limitato è invece lo scopo di “Ruzzle”, una
specie di moderno Scarabeo. Tutto grazie a Facebook e alle applicazioni per
cellulari che hanno diffuso questa nuova mania. In marzo è partito in Italia il
primo campionato tra città, sul sito www.ruzzioliamo.it.
Bisogna trovare qualcuno da sfidare, e in tre round da due minuti si devono
trovare pià parole possibili di senso compiuto tra quelle proposte a entrambi
dal sistema.
Il fenomeno social investe anche l’ambito
editoriale e ciò è dimostrato dal successo di alcuni libri deputati a divenire
bestseller, proprio grazie al passaparola virtuale. Il romanzo “Cinquanta
sfumature di grigio”, scritto dall’inglese E.L. James, divenuto poi trilogia
con le versioni “in rosso” e “in nero” è ormai un fenomeno letterario,
riproposto anche nell’omonimo film.
Si parla di “virtual marketing”, ed è la tecnica di
comunicazione non convenzionale di ultima generazione che sfrutta la capacità
comunicativa di alcuni per trasmettere il proprio messaggio ad altri utenti
potenzialmente interessati. È la versione 2.0 del “passaparola”, che si espande
rapidamente e a basso costo. Oggi tale comunicazione di rete può essere
lanciata da chiunque, sarà il pubblico poi a decidere se merita o no di essere
diffusa. Nel giro di pochi giorni, un viral può raggiungere milioni di
visitatori con l’inoltro e sui social network, semplicemente con le opzioni
“like” e “condividi”.
Nessun commento:
Posta un commento