giovedì 18 settembre 2014

MANIFESTO PER LO SVILUPPO DELL'ALTO JONIO

Nell'incontro tenutosi lo scorso 10 agosto ad Oriolo calabro, alla presenza della popolazione, di numerosi amministratori locali ed esperti , l'Associazione per lo sviluppo dell'Alto Jonio ha proposto la stesura di un Manifesto, raccogliendo numerosi spunti e suggerimenti in tal senso.

PERCHÉ' UN MANIFESTO?

L'iniziativa si rivolge alla COMUNITÀ TERRITORIALE DELL'ALTO JONIO, AI SUOI ENTI RAPPRESENTATIVI, ALLA CHIESA LOCALE, ALLE ASSOCIAZIONI TRA I CITTADINI, ALLE IMPRESE, AGLI INTELLETTUALI, ALLO SCOPO DI FERMARE IL DECLINO DEL TERRITORIO, PROMUOVENDO, ATTRAVERSO UNA RICOGNIZIONE DELLE CAUSE DELLA CRISI E DELLE INIZIATIVE PIÙ URGENTI DA INTRAPRENDERE, UNA PROGETTUALITÀ DI COMUNITÀ.

La Comunità di cui parliamo e’ espressione di un territorio la cui omogeneità investe gli aspetti morfologici, culturali, di lingua di usi e costumi, aspetti che si riscontrano, peraltro, in numerosi paesi del versante lucano.
E' evidente che soltanto una energica presa di coscienza da parte dei cittadini e una nuova stagione di progettualità della Politica (intesa nel suo significato originario e vero), possono dare orizzonti e fiducia a questo territorio.
Per realizzare tutto ciò, è necessaria una svolta radicale di mentalità che concretizzi sul territorio un PROGETTO che, da una parte, non contrasti con le naturali vocazioni dell'area e, dall'altra, affronti, con strumenti concettualmente nuovi, il nodo di uno sviluppo sostenibile.
In generale, l'Associazione ritiene che sia possibile arrestare il declino delle Aree interne, nelle quali rientra, a pieno titolo, l'Alto Jonio, promuovendo uno sviluppo del territorio che porti ad un aumento del benessere e dell’inclusione sociale di chi vive in queste aree, attraverso lo stimolo della domanda di lavoro e l'utilizzo del capitale territoriale.
Crescita e inclusione sociale, l’una funzionale all’altra, sono riassunte da un obiettivo ultimo che diventa la stella polare della strategia: inversione e miglioramento delle tendenze demografiche ( riduzione dell’emigrazione da queste aree; attrazione di nuovi residenti; ripresa delle nascite). Questi risultati e segnatamente la ripresa demografica e di utilizzo del territorio sono anche la condizione, assieme a specifici progetti mirati, per arginare e invertire nelle Aree interne il dissesto idro-geologico e il degrado del capitale culturale e paesaggistico.
In tal senso, ricordiamo che la PROGRAMMAZIONE DEI FONDI COMUNITARI PER IL PERIODO 2014-2020, RAPPRESENTA UNA IMPORTANTE OPPORTUNITÀ PER USCIRE DA UNA CONDIZIONE IN CUI IL TERRITORIO VERSA DA TROPPO TEMPO.

Infatti, L'ACCORDO DI PARTENARIATO 2014-2020, che rappresenta lo strumento attraverso il quale i diversi livelli pubblici coinvolti nella programmazione dei fondi comunitari concordano la strategia da proporre alla Comunità europea si sofferma, in particolare, sulle cosiddette AREE INTERNE, connotate dalla perifericita' rispetto alle aree urbane ma oggetto di specifico interesse per le potenzialità in termini di sviluppo
Per le Aree Interne, connotate dal requisito della "diversità" (di stile vita, di aria, di alimentazione, di relazioni umane, di natura), l’intervento per innescare processi di sviluppo viene focalizzato su tali “specificità” identificando cinque fattori latenti:
a) Tutela del Territorio e Comunità Locali;
b) Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;
c) Sistemi Agro-Alimentari e Sviluppo Locale;
d) Risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile;
e) Saper fare e artigianato.

Gli interventi di sviluppo locale sono finanziati da tutti i fondi comunitari disponibili (FESR, FSE, FEASR, FEAMP), opportunamente integrati.
Le azioni necessarie vengono realizzate in aree-progetto composte da gruppi di Comuni (anche a cavallo di più Province e Regioni) e identificate dalle Regioni d’intesa con il Centro. La selezione delle aree- progetto avrà luogo, a partire dalla mappa delle Aree Interne (senza considerare questa come una zonizzazione vincolante) e sulla base di una ricognizione analitica e sul campo dai seguenti profili: trend demografici, utilizzo del suolo, patrimonio naturale e culturale, sistema produttivo e opportunità di suo sviluppo, stato dei tre servizi essenziali e del digital divide, portafoglio progettuale e capacità di svilupparlo, esperienze di cooperazione inter- comunale (specie in progetti comunitari), esistenza di leadership locale e vivacità del partenariato e dell’associazionismo.
l Comuni di ogni area-progetto devono realizzare forme appropriate di gestione associata di funzioni (fondamentali) e servizi (nelle forme previste dall’ordinamento: convenzione, unioni o fusioni) che siano “funzionali al raggiungimento dei risultati di lungo periodo degli interventi collegati alla strategia e tali da allineare pienamente la loro azione ordinaria con i progetti di sviluppo locali finanziati”
La gestione in forma associata di funzioni (fondamentali) e di servizi è assunta dunque quale pre-requisito essenziale della strategia di sviluppo e segnala l’esistenza di un assetto continuativo ed efficiente per l’erogazione di suddetti servizi (ambiti ottimali) nonché un livello più appropriato di esercizio delle funzioni fondamentali. Essa è anche sintomo dell’esistenza di quella maggiore capacità di progettazione e attuazione di un’azione collettiva di sviluppo locale, nel senso richiesto dalla strategia nazionale per le “aree interne. (Brani tratti dalla versione di Accordo di Partenariato presentata il 9 dicembre 2013)
Da quanto riportato, appare evidente la necessità di procedere al più presto ad una riflessione comune sugli aspetti sopra descritti, innanzitutto socializzando le informazioni in possesso delle strutture tecniche dei Comuni e del GAL, per poi procedere a proposte operative che preparino adeguatamente il territorio affinché si proponga come "area- progetto", risultando in tal modo destinataria delle risorse aggiuntive stanziate attraverso i fondi della nuova programmazione comunitaria.

Nel merito e a titolo puramente esemplificativo, l'Associazione ritiene possa essere messo rapidamente in cantiere un progetto che consenta, attraverso un bando pubblico,l'incontro tra domanda e offerta di terreni comunali per l'impianto di imprese agricole, artigianali e di allevamento del bestiame, da parte di giovani del posto o di immigrati, previa adeguata formazione; in stretta connessione con l'iniziativa, potrebbe essere messo a disposizione il patrimonio immobiliare dei comuni.
Appare non ulteriormente differibile, inoltre, un censimento dei beni archeologici del territorio che contribuisca ad evidenziarne ulteriormente la ricchezza, creando nel contempo opportunità di sfruttamento turistico, attraverso la creazione di percorsi mirati e organizzati insieme agli operatori turistici locali
Sul piano della tutela ambientale, si rende necessaria una mappatura delle risorse tipiche del territorio, finalizzata alla salvaguardia delle biodiversità: si tratta di gettare le basi del cosiddetto "turismo naturalistico", che rappresenta una ulteriore possibile risorsa per un territorio come quello dell'Alto Jonio, non meno interessante del "turismo culturale" o del " turismo eno-gastronomico".
Da quanto appena sostenuto scaturisce la necessità di avviare un processo di pianificazione del territorio, secondo un modello concettualmente nuovo, in grado di promuovere un originale sistema insediativo e un processo di sviluppo complessivo di tutta l'area dell'Alto Jonio, non solo sul versante calabrese , ma anche guardando al confinante territorio lucano, che risulta culturalmente omogeneo.
L'idea- progetto sarebbe quella di costituire una "città" sparsa sul territorio con gli attuali centri abitati quali "quartieri" ideali e poli di sviluppo.
Non sfugge ad alcuno che verrebbe a costituirai su questa area del territorio un polo urbano di una certa consistenza , in grado di pesare non solo politicamente, ma di costituire un modello sperimentale di sviluppo di una vasta area capace di proporsi come esempio anche per altre realtà.
Il contesto interessato si estenderebbe dalla fascia pianeggiante a quella collinare, fino al Pollino, con enormi possibilità di programmazione e gestioni comuni (scuola, sanità, sport, nettezza urbana, trasporti).
Non importa quali forme amministrative potranno essere scelte, a breve e medio termine, per la realizzazione dell'idea- progetto: unione di servizi, unione di comuni, fusione di comuni, tutti questi strumenti insieme o combinati: e' fondamentale però che le forme amministrative siamo l'espressione di un progetto più ampio e non di una mera convenienza occasionale.

A questo proposito, un ulteriore, rilevante, aspetto emerso dall'incontro pubblico tenutosi ad Oriolo e' rappresentato dal diffuso scetticismo sulla possibilità che le politiche pubbliche sappiano corrispondere alla complessità delle questioni connesse allo sviluppo del territorio.
E' stato da più parti sottolineato, peraltro, la non estraneità del singolo cittadino e delle popolazioni alla responsabilità politica e pubblica circa lo stato delle cose, portando a riprova di ciò il diffuso lassismo che contraddistingue la dimensione privata del singolo sempre più ripiegato su se stesso e sempre meno capace di futuro.
A questo proposito, riecheggiano ancora le parole del Santo Padre, il quale, appena due mesi fa, in questa terra, invitava i giovani a" non farsi rubare la speranza", incitando ad un comportamento attivo verso il proprio futuro
La sfiducia verso gli operatori politici, peraltro eletti democraticamente dagli stessi cittadini, non può essere la soluzione in un momento in cui la Comunità e' chiamata ad operare le scelte fondamentali per il proprio futuro; d'altro canto, una delega in bianco agli amministratori pubblici non li aiuta a decidere per il meglio.

Proprio agli amministratori pubblici chiediamo di farsi promotori affinché gli enti territoriali nei quali militano si iscrivano all’Associazione per lo sviluppo dell’Alto Jonio, in tal modo mandando un segnale tangibile della volontà di fare rete tra loro e con tutto il territorio
In conclusione, l'Associazione per lo sviluppo dell'Alto Jonio intende essere presente sul territorio con un contributo di idee, metodi, proposte e percorsi, proponendosi come pungolo per l'azione dei pubblici poteri e per un rinnovato impegno dei cittadini dell'Alto Jonio verso la propria terra.

Amendolara – Oriolo
Agosto 2014




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