sabato 29 marzo 2014

Lotta alla contraffazione per la difesa del Made in Italy

Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), ha da poco avviato un programma per sensibilizzare i cittadini e contribuire al miglioramento della “percezione sociale” sulla Proprietà Industriale e sul contrasto al fenomeno della contraffazione nei consumi. Tale iniziativa, promossa dallo stesso Mise, Direzione generale Lotta alla contraffazione-UIBM, è realizzata grazie anche al supporto del Dipartimento dell’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’iniziativa è rivolta ai gruppi di associazioni nazionali di consumatori ed utenti iscritte nell’elenco di cui all’articolo 137 del D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206, con l’obiettivo di coinvolgere direttamente e attivamente, il cittadino-consumatore nella lotta alla contraffazione.
La campagna si svilupperà, nei prossimi mesi, attraverso spot televisivi e radiofonici ed una presenza articolata su diversi mezzi di comunicazione. La presentazione ai media è definibile allo stesso tempo come occasione di diffusione dei dati riguardanti il mercato interno della contraffazione e il suo impatto sull'economia nazionale, elaborati dal Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, in collaborazione con la Fondazione Censis.

‘Contraffare’ significa in senso lato riprodurre un bene in modo tale che venga scambiato per l’originale. Il termine va messo in relazione ai titoli di proprietà industriale. ‘Contraffare’ significa quindi più propriamente produrre, importare, vendere o impiegare prodotti o servizi coperti da un titolo di proprietà industriale (marchio, brevetto, disegno/modello) senza l’autorizzazione del titolare. La contraffazione è un fenomeno antichissimo, che oggi tuttavia ha assunto caratteristiche tali da renderlo particolarmente grave, pervasivo, globale e campo di azione della criminalità organizzata. Riguarda tutti i settori produttivi: dall’abbigliamento ai farmaci e cosmetici, dall’alimentare agli oggetti di design, dai giocattoli alla meccanica. In tal senso altera le regole di funzionamento del mercato concorrenziale, danneggiando le imprese che operano nella legalità, e rappresenta un pericolo per la sicurezza e la salute dei consumatori, danneggiando inoltre il sistema economico nel suo complesso perché sottrae alla collettività posti di lavoro e allo Stato entrate fiscali.
Data la gravità del fenomeno, accentuata anche dalla possibilità di diffusione via internet, notevole è stato, negli ultimi anni, l’impegno delle istituzioni (amministrazioni pubbliche centrali e locali, associazioni imprenditoriali e dei consumatori, forze dell’ordine) per prevenirlo e contrastarlo e incisivi gli interventi legislativi per inasprirne le pene.

Sul piano normativo, fondamentale è stata la Legge Sviluppo del 2009 (Legge 23 luglio 2009 n. 99 “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”) che, tra le altre previsioni, ha: inasprito le sanzioni penali e previsto la confisca obbligatoria dei beni di chi commette reato di contraffazione, introdotto nuove circostanze aggravanti per chi commette tale reato in modo sistematico o con l’allestimento di mezzi e attività organizzate, introdotto due nuove fattispecie di crimine volte a sanzionare la fabbricazione e il commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale e la contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, sottratto la condotta del consumatore finale consapevole all’applicabilità della sanzione penale, abbassando l'entità della sanzione pecuniaria amministrativa (che oggi va dai 100 ai 7.000 euro) e rendendola possibile strumento di “educazione” del consumatore nelle mani delle Forze di Polizia.
Accanto al quadro normativo e istituzionale italiano occorre considerare anche quello europeo. Sul piano istituzionale, è stato istituito nel 2009 un “Osservatorio Europeo sulla Contraffazione e la Pirateria”, oggi denominato “Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale” a seguito del regolamento (UE) n. 386/2012 del Parlamento Europeo e del Consiglio che ne ha ridefinito i compiti e ne ha attribuito la gestione all’Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno.
La Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (DGLC-UIBM), del Ministero dello Sviluppo Economico, opera in ambito nazionale ed internazionale per rafforzare la lotta alla contraffazione, attraverso:
- la definizione e l’attuazione di politiche e strategie per la lotta a tale reato
- azioni di sensibilizzazione e informazione ai cittadini e alle imprese
- attività di assistenza e supporto ai cittadini e alle imprese
- implementazione e gestione di banche dati sul fenomeno
- raccordo e coordinamento con le autorità competenti, anche all’estero per diffondere la conoscenza e l’utilizzo dei diritti di Proprietà Industriale, attraverso la definizione e l’attuazione di politiche e strategie specifiche, azioni per la tutela e la valorizzazione di marchi, brevetti, disegni e modelli a livello nazionale, europeo e internazionale, la gestione di banche dati e la diffusione delle informazioni brevettuali e il raccordo e il coordinamento con organismi nazionali e internazionali competenti in materia.
Operativa dal 1° gennaio 2009, per effetto del DPR 28 novembre 2008 n. 197, la Direzione Generale ha ricevuto nuovo impulso dalla “Legge Sviluppo” (Legge 23 luglio 2009, n. 99), finalizzata a investire sul rilancio dell’Italia, che contiene a tal proposito, misure per garantire “più tutela alla Proprietà Industriale e al Made in Italy attraverso il rafforzamento della lotta alla contraffazione”.

Maggiori informazioni:
Ministero per lo sviluppo economico
http://www.uibm.gov.it

Articolo tratto dalla rubrica 'La spir@le della conoscenza' - Info Oggi (www.infooggi.it) del 29 marzo 2014
http://www.infooggi.it/articolo/lotta-alla-contraffazione-per-la-difesa-del-made-in-italy/63260

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