Lo
scorso 27 luglio è stato inaugurato a Trento il nuovo Museo delle Scienze (MUSE).
Con
una superficie complessiva di circa 19 mila metri quadrati, la struttura -
realizzata ad ovest del centro storico di Trento, lungo la sponda sinistra del
fiume Adige - punta a mettere al centro della riflessione la conoscenza dei
fatti naturali e di quanto sia necessario prestare la massima attenzione al rapporto
tra natura e modificazioni dell’ambiente provocate dall’azione dell’uomo.
Sembra
essere una scommessa non solo per il Trentino ma per tutto il Paese quella di
affermare finalmente anche in Italia la cultura del science center, cioè di uno spazio 2.0 che
colmi quello che si può definire un “deficit di orientamento scientifico”.
Senza dimenticare che oggi scienza significa anche innovazione e divulgazione
per tutti, con un modo nuovo di conoscere il mondo.
Il
tutto dedicato a due grandi della scienza italiana: Rita Levi Montalcini e
Margherita Hack.
La
struttura realizzata in vetro, acciaio e legno sale in verticale accompagnata
dal big void centrale, un asse vuoto eppure area espositiva a tutti gli
effetti, popolata dagli stupendi animali tassidermizzati del vecchio Museo
tridentino di scienze naturali, inedito per un panorama come quello italiano
dove solo il Maxxi di Roma ha rotto qualche anno fa la polverosa concezione
museale iperclassicista. Apertura dunque non solo architettonica ma anche e
soprattutto espositiva: quasi ogni spazio comunica visivamente con l’altro,
eppure le divisioni restano chiare da seguire.
Come
in una lunga e divertente passeggiata nello spazio montano e nel tempo
dell’evoluzione, dall’alto dei ghiacci al basso degli scheletri fra sentieri e
hi-tech, tablet e sperimentazione multisensoriale.
Un
museo che parla di natura e sviluppo in
un rapporto fra dimensione locale e globale. Si inizia a conoscere il
territorio, fino ad entrare in contatto con i principi scientifici che
permettono di immaginare il futuro e capire il passato.
Il
tutto viene presentato con un linguaggio chiaro e con apparati espositivi e
scenografie all’interno di un divertente viaggio nella conoscenza. Il centro propone
un’esperienza “viva”, pensata soprattutto per i giovani e per le famiglie: un
luogo dove divertimento e apprendimento si accompagnano al piacere della
scoperta di fatti sorprendenti e inattesi. Ereditando la tradizione centenaria
del Museo Tridentino di Scienze Naturali, il nuovo MUSE costituirà il fulcro di
un progetto di riqualificazione urbana di un’area industriale dismessa,
affidato alla firma del grande architetto Renzo Piano.
L’edificio
propone una perfetta integrazione tra la forma architettonica e la funzione
espositiva, in grado di offrire ambienti altamente immersivi con “effetti
speciali”, a partire dalle numerosissime piste di impronte di dinosauri
presenti sulle Alpi.
Una
sezione al piano interrato, nella galleria, racconta l'evoluzione della vita
sulle Dolomiti, sulle Alpi e nel resto del pianeta a partire da 250 fino a 65
milioni di anni fa. Tra gli altri sono esposti i calchi di grandi rettili: come
un Triceratopo ed un Ophtalmosaurus provenienti dall'America ed un
Dilophosaurus direttamente dall'originale in Cina.
Ci
sono poi i manufatti dell’Uomo di Neanderthal, le prime pietre dipinte e le
armi in selce scheggiata dei cacciatori preistorici dell’età glaciale. Si possono toccare con mano fossili e
minerali, e osservare reperti naturalistici al microscopio e, per i più
piccini, lo spazio "Maxi Ooh!" consentirà di vivere un’esperienza
emozionante attraverso stimoli sensoriali, reali e virtuali.
Infine,
concluso il percorso naturalistico alpino, il visitatore giungerà in una grande
serra con piante vive che ripropongono l’ambiente di una foresta tropicale
montana della Tanzania e un frammento di
foreste dell’Eastern Arc, una delle più importanti catene montuose dell’Africa
orientale. Un grande stimolo per riflettere, dunque, sull’urgenza di guardare
alle questioni ambientali in una prospettiva planetaria.
La
scienza e la tecnologia sono proposte in modo accattivante e interconnesso. Uno
spazio “hands-on” ospita esperimenti scientifici in forma di installazioni con
cui interagire attivamente, mentre una sorta di palestra della scienza porta
alla scoperta dei principi di fisica e meccanica.
In
collaborazione con la rete globale dei FabLab, il museo ospita una piccola
officina-laboratorio aperta al pubblico che offre strumenti per la “personal
digital fabrication”, come stampanti 3D, laser cutter, plotter e processori
Arduino.
Il
visitatore, potrà così capire come la scienza e la tecnologia, se declinate in
una prospettiva di sostenibilità, possano contribuire a trovare valide
soluzioni per il futuro del Pianeta Terra.
Per
ulteriori informazioni:
Indirizzo:
Via Calepina, 14, 38122 Trento
Telefono:0461
270311
http://www.infooggi.it/articolo/scienza-e-tecnologia-in-prospettiva-ecosostenibile-proposta-dal-muse/47472/
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