martedì 7 gennaio 2014

I dati del mercato ICT 2013 dal rapporto Assinform

In occasione della presentazione dei dati del Rapporto sul mercato ICT relativo all’appena trascorso 2013, l’Associazione Nazionale delle imprese IT afferma che ‘internet, il mobile, l’economia dei social network stanno velocemente trasformando il mondo, spingendo gli investimenti ad aprire nuovi orizzonti tecnologici ed applicativi, generando nuove opportunità di crescita per quei paesi, quei settori economici, quelle imprese che accettano la sfida del cambiamento attraverso l’innovazione digitale’.
Anche in Italia la pressione dell’innovazione tecnologica sta producendo effetti positivi sui segmenti più legati al web ed al mobile. Sviluppo dei contenuti digitali, del segmento software e delle nuove soluzioni ICT, dell’editoria on line, dimostrano che questi segmenti non solo non risentono della crisi, ma sono già dentro l’economia italiana, contribuendo a significative trasformazioni dei modelli di consumo e di business.
Ad ogni modo, i dati confermano che, a fronte di un’economia reale che a livello mondiale è cresciuta dal 2012 del 3,2% rispetto all’anno precedente, il Global Digital Market ha marciato alla velocità di +5,2%, giungendo a coprire quasi il 6% del PIL mondiale. In Europa il tasso medio di crescita del GDM si è attestato a +0,6%, ma il peso dell’economia digitale è giunto al 6,8% del PIL europeo.

Nello stesso periodo, in Italia l’economia reale è calata del -2,4%, mentre il GDM, che rappresenta il 4,9% del PIL nazionale, ha registrato una dinamica del -1,8%. Tale trend pur essendo in attenuazione rispetto all’anno precedente (-2,1% nel 2011), segnala la crisi dei servizi ICT tradizionali, che rappresentano in valore oltre la metà del mercato, a cui si oppone la crescita dei contenuti e pubblicità digitale (+7,2%), e del software e soluzioni ICT (+2,4%).
Paolo Angelucci, Presidente di Assinform sostiene che il nostro contesto nazionale risulta essere ancora troppo poco propenso all’innovazione, e in assenza di ulteriori interventi specifici di sensibilizzazione rispetto a tali tematiche, le stime per i prossimi mesi non possono non essere segnate da pessimismo e pesanti ricadute soprattutto sull’occupazione. Angelucci afferma infatti che: ‘se si darà avvio ad un vero cambiamento nel quadro di riferimento, introducendo elementi di correzione degli assetti attuali, fra i quali una forte accelerazione per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale, allora si potrà iniziare a vedere davvero una luce in fondo al tunnel’.
Intraprendere queste scelte significa impegnare il Paese in uno sforzo corale, che va sostenuto sulla base di un quadro di riferimento istituzionale normativo e organico e favorevole, ovviamente, all’innovazione.
Occorre creare le condizioni affinchè per le imprese e le PA sia possibile valorizzare tutte le novità e sfruttare le enormi potenzialità che le nuove tecnologie offrono, riorganizzare e razionalizzare i processi, innovare prodotti e servizi, dotarsi di nuove competenze e, non ultimo, creare occupazione.

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