Le nuove tecnologie hanno migliorato la qualità della vita. Ancora non pienamente valutabili sono i progressi nei prossimi decenni nel campo della tecnologia della informazione e comunicazione, delle biotecnologie, della genomica, della ricerca biomedica, dei nuovi materiali. La diffusione delle tecnologie è favorita dalla crescente globalizzazione e dalla caduta dei loro costi e spinge alla adozione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro.
La novità di questo tipo di cambiamenti, rispetto ai progressi registrati nei secoli scorsi, sta soprattutto nella velocità con cui si producono conseguenze sulla società. Un impatto che determina profonde trasformazioni della vita quotidiana non solo negli aspetti medici e tecnologici, ma anche in quelli delle relazioni sociali e familiari.
La rivoluzione digitale ha un carattere che inevitabilmente segna lo sviluppo delle relazioni umane e interpersonali. La rete Internet non è solo un insieme di interconnessioni tra punti di accesso. È soprattutto una nuova forma di socialità attraverso cui diventa possibile formare nuove relazioni libere dal vincolo territoriale.
La recente filiazione dell'economia della conoscenza dall'economia dell'informazione è assolutamente riduttiva rispetto al ruolo reale che la conoscenza ha svolto come forza produttiva, assai prima che esistessero i computers e gli automatismi informatici.
Possiamo dire che la conoscenza è stata sempre - anche nel passato remoto - una risorsa importante ai fini della produzione (la produzione dell'homo sapiens è in effetti un'attività "sapiente" perché si distingue da tutte le altre attività produttive, naturali o animali, dal momento che impiega nel lavoro le capacità intellettuali del cervello umano), ma diventa forza produttiva fondamentale solo con l'età moderna, ossia in corrispondenza di quel passaggio fondamentale che fa emergere la conoscenza scientifica come conoscenza autonoma, libera dal potere della religione, della tradizione e dell'autorità politica.
Le conoscenze impiegate per produrre significati, esperienze e servizi, infatti, non si consumano con l'uso. Esse, anzi, mantengono o accrescono il loro valore man mano che vengono ri-usate, propagandosi ad usi successivi, man mano che il loro bacino di applicazione si amplia, nello spazio e nel tempo.
E' questo il presupposto da cui nascono le esperienze innovative di propagazione della conoscenza attraverso canali non consueti che hanno come linea di sviluppo strategica la ricerca di forme di propagazione delle conoscenze che organizzino moltiplicazione, condivisione e riflessività in forme compatibili con il criterio di sostenibilità degli investimenti in apprendimento, con cui rialimentare continuamente il processo.
Il Blog ‘Economia della conoscenza (ICT & Knowledge Management), raggiungibile dall’indirizzo web www.economia-conoscenza-itc-km.blogspot.it, si occupa delle dinamiche di gestione della conoscenza legate ai nuovi scenari tecnologici; il tutto in un'ottica di business e di economia della conoscenza. In particolare, gli argomenti trattati sono: knowledge management, knowledge workers, ICT innovation, web 2.0, innovazione della PA, document management, innovazione dei processi educative e didattici, collaboration, groupware, social business, enterprise 2.0, social network analysis, knowledge organization, learning organization.
Comunicare.PA del 3 gennaio 2014
[http://www.comunicarepa.com/2014/01/blog-economia-della-conoscenza-ict-km/]
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