ROMA, 01 AGOSTO 2014 – La pubblica Amministrazione italiana è ancora in forte ritardo per quanto riguarda la digitalizzazione. Dal secondo Osservatorio Assinform (2014) sull’ICT nella PA, si evince che: ‘ si investe sempre meno in questo settore e permane una frammentazione nell’uso delle risorse che ancora non consente di dare sistema. Troppe iniziative sono annunciate e tardano ad essere avviate. I vincoli di bilancio sono noti, ma non si interviene ancora sulla tipologia della spesa, superando i tagli lineari. Non si guarda alla spinta che potrebbe dare la collaborazione tra il settore pubblico e il privato in chiave di project financing. Pur riconoscendo gli sforzi fatti, bisogna rendersi conto che è necessario fare di più, meglio e in tempi più brevi’.
La spesa ICT complessiva nella PA Centrale (PAC) e PA Locale (PAL) tra il 2007 e il 2013, secondo i dati forniti dall’osservatorio Assinform, mostra un calo medio annuo di circa 4 per cento. In più è cresciuta la quota della spesa corrente su quella complessiva, a discapito degli investimenti. Per la dotazione tecnologica emergono una buona diffusione degli strumenti base in tutte le Amministrazioni e una copertura applicativa ormai quasi totale per le funzioni gestionali sia a livello centrale che locale. Spiccano, invece, un’infrastruttura hardware datata e un’anzianità marcata per le applicazioni nei Comuni, dove quasi i 40% dei dipendenti non ha un continuo aggiornamento significativo dal 2009. Un altro problema abbastanza grave emerge e permane nella scarsa interoperabilità dei sistemi della PAL, spesso non connessi al Servizio Pubblico di Connettività, e nella frammentazione di sistemi anche all’interno degli Enti regionali e centrali, dove resiste una logica basata su ambienti non integrati.
Per quanto riguarda le aree di prossimo investimento, le priorità della PAC, così come delle Province, vertono sulla razionalizzazione dell’infrastruttura IT e il rinnovo e l’estensione di applicazioni. Per i Comuni e la Province conduce ancora la razionalizzazione della spesa ICT, seguita dal potenziamento della rete wi-fi e delle connessioni di rete.
In ambito Smart City i progetti sono circa un centinaio sul territorio nazionale, in capo principalmente ai Comuni medio-grandi. Le principali aree di intervento riguardano la mobilità e l’efficientamento energetico. La scarsità di risorse, però, impone alle Amministrazioni locali, spesso, di ricorrere a fonti di finanziamento regionali, statali e comunitarie, in quanto solo nel 40% dei casi i Comuni interessati riescono a finanziare queste attività con risorse proprie.
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